Siamo arrivati a Fuerteventura, partendo con l’auto da Lanzarote, dopo poco più di un’ora di traghetto, lo sbarco nella cittadina di Corralejo è stato veloce e senza intoppi.
Ci siamo subito diretti verso l’hotel prenotato con Booking dall’Italia e cioè; Aparthotel Esquinzo Y Monte Del Mar dove avevamo trovato un super prezzo, ma dal momento che era situato a Playa Jandia, cioè quasi nella punta meridionale, la parte opposta da dove eravamo sbarcati, siamo dovuti incamminarci subito lungo l’unica strada che percorre tutta l’isola, riservandoci di visitare Corralejo nei giorni a venire.
E il primo impatto con Fuerteventura è stato bellissimo, infatti appena passata Corralejo ci siamo imbattuti in una forte tempesta di sabbia scatenata dalle alte dune che circondano questa cittadina, l’isola è costantemente battuta da forti venti (da qui il nome Fuerteventura) ed è infatti meta prediletta da chi pratica kite-surf e wind-surf..
La strada era completamente invasa dalla sabbia e la visibilità veramente ridotta, dovete sapere che propio a ridosso di Corralejo ci sono enormi dune di sabbia che pare quasi di stare nel sahara, sono bellissime ed infatti ci siamo tornati nei giorni successivi…
Avevamo scelto un albergo vicino a Playa Jandia perché avevamo letto che propio lì c’erano le spiagge più belle dell’isola e noi dopo aver girovagato senza sosta per una settimana a Lanzarote avevamo voglia di fermarci e fare un pò di vita di mare…
…l’albergo si è rivelato bellissimo, per la precisione erano una serie di appartamenti con angolo cucina e quindi anche la possibilità di farsi da mangiare (cosa che non abbiamo mai fatto) intorno ad una bella piscina…
…ed era posto in cima ad una collinetta, da qui il nome ” Esquinzo Y Monte del Mar”, infatti appena si usciva dalla struttura, immediatamente più in basso, ci si trovava di fronte questa bella e lunga spiaggia, dove dei geni assoluti avevano creato queste nicchie/recinti di sassi, veramente provvidenziali per ripararsi dal incessante vento che imperversava…
…la spiaggia era lunghissima, tutta disseminata di questi recinti e ce l’avevamo propio sotto casa, mai scelta fu migliore per alloggiare, abbiamo quindi deciso di non usare la macchina per almeno un paio di giorni e di goderci la spiaggia.
Ed infatti dopo una bella colazione a buffet, ci fiondavamo al mare. Per arrivarci bisognava scendere per queste grandi dune di sabbia, che come si può vedere è stata l’attività preferita di Anita per tutti i giorni a venire…
…come del resto anche i recinti di sassi, di cui tutta la spiaggia era piena e che uasavamo per ripararci dal vento, sono stati una fonte di gioco inesauribile…
…ce n’era di tutte le forme e tipi, non abbiamo mai capito chi li avesse costruiti, ma si sono rivelati veramente utili, non tanto per il vento, bensì per la sabbia che le forti raffiche di vento sollevavano e che andava a finire fastidiosamente negli occhi…
…bastava sdraiarsi e si era totalmente al riparo, inoltre come ben si sa i bimbi adorano ricavare casette, rifugi e luoghi in cui appartarsi…
…e qui c’era l’imbarazzo della scelta, così tra nascondigli, corse giù per le dune…
…e sculture di sabbia le giornate passavano veloci.
Il mare come si vede in foto era bellissimo, limpido ed azzurro…
…forse un pò freschino, ma d’altra parte è oceano ed eravamo in giugno, anche il mediterraneo i primi di giugno può risultare freschino…
…noi comunque dei bagni li abbiamo fatti lo stesso, Anita era un pò restia, ma dopo un pò di movimento in acqua si stava benissimo.
Un giorno eravamo belli tranquilli a prendere il sole, quando ci siamo accorti…
…che alle nostre spalle Anita stava dando da mangiare a degli scoiattoli…
…che scendevano giù da una collinetta lì vicino….
…la sua merenda che ci portavamo dietro per quando aveva fame, finiva per intero nelle pance di questi animaletti…
…e lei naturalmente era letteralmente strafelice di tutto ciò..come sempre, connessa con qualunque animale gli capitava a tiro.
La storia di dare da mangiare agli scoiattoli è andata avanti per tutti i giorni a venire…
…così come il lanciarsi giù dalle dune, che come si può vedere erano belle alte…
…a Playa Jandia si stava veramente bene e il tempo è volato, abbiamo quindi deciso ad un certo punto di riprendere l’auto ed esplorare Fuerteventura anche all’interno.
Ci siamo quindi diretti verso nord, risalendo l’unica strada che percorre l’isola e fin da subito ci si accorge della enorme differenza con Lanzarote, pur essendo un’isola con origini vulcaniche, Fuerteventura non presenta quei caratteristici paesaggi lavici che tanto contraddistinguono Lanzarote, qui la natura è più brulla, quasi desertica, ricorda molto il Messico o il vecchio West…
…i paesaggi rimangono comunque molto belli e suggestivi, e si girano in auto che è un piacere…
…ci sono queste colline marroni, brulle, inframezzate da oasi piene di palme con ruscelli che scorrono, in un misto di Africa e Old West che ha il suo fascino…
…ogni tanto ci si fermava per fare una foto o per fare i bisogni…
…ed immancabilmente dal nulla spuntavano gli scoiattolini che chiedevano cibo ad Anita, pareva quasi che la seguissero, mah!….
…inutile dirlo Anita di tutto ciò era felicissima. Le strade proseguivano con tornanti in mezzo al nulla e non s’incontrava un’anima viva…
…ogni tanto qualche abitazione, in mezzo alle palme e ben inserita nel contesto. C’è da dire però che non è così dappertutto, infatti nella parte nord-orientale, nel tratto di costa che va da Puerto del Rosario (dove c’è l’aeroporto) a Corralejo ci sono veri e propii mostri architettonici, catene alberghiere enormi ed anche alcuni hotel in disuso, fatiscenti che deturpano e rovinano il paesaggio, cosa questa che invece a Lanzarote è assolutamente impossibile da vedere.
Quando avevamo fame ci fermavano in un ristorante lungo la strada o meglio ancora sulla spiaggia, dove mangiavamo sopratutto pesce appena pescato che ci cucinavano benissimo, in tutte e due le isole abbiamo sempre mangiato benissimo a prezzi modici, d’altra parte la cucina spagnola è tra le nostre preferite.
Un giorno mentre girovagamo a caso siamo incappati in un cartello con su scritto: Oasis Park, che ci ha incuriosito. Si trattava in pratica del parco più grande delle Canarie (800.000 m2) e due erano le principali attrattive: il parco zoologico e il giardino botanico…
…il primo, era un immenso spazio che riproduceva nei minimi dettagli l’habitat naturale di diversi animali; ghepardi, uccelli africani, elefanti, cammelli e centinaia di altre specie che mai si poteva immaginare di vedere tutte in una volta, inutile dire che Anita era al settimo cielo…
… l’ingresso, che era anche abbastanza caro, comprendeva anche varii spettacoli tra cui uno con dei serpenti…
… ed un’altro con leoni marini, che alla fine hanno anche baciato la timorosa Anita. Il giardino botanico, invece ospitava al suo interno 2300 specie differenti di cactus e piante in prevalenza di origine africana.
Insomma che dire, un’esperienza da fare solo ed esclusivamente per il piacere dei bimbi, anche se poi in definitiva tutta quanta la struttura pareva essere gestita molto bene, nel pieno rispetto della vita degli animali, sappiamo bene e per prima Anita ne era ben consapevole, che tenere gli animali selvatici in cattività non è mai bello.
Ogni tanto si tornava anche a fare un bel bagno nella nostra bella spiaggia a Playa Jandia…
…ma c’è stata una spiaggia in particolare che ci ha letteralmente fatto impazzire: Sotavento, che si vede in questa foto, è una playa molto particolare, lunga quasi venti km in tutta la sua estensione…
…inizia a sud di Costa Calma e si allunga sino quasi a Morro Jable, ed è suddivisa in varie parti: Playa Barca, Risco el Paso e Playa de Jandia ed era quindi molto vicina a dove avevamo l’hotel…
…la sua particolarità e che è soggetta a forti maree, infatti dopo neanche 15 minuti dal nostro arrivo, nell’enorme distesa di sabbia bianca in cui ci stavamo tranquillamente aggirando…
…è cominciata ad affluire piano piano l’acqua, un acqua di un azzurro così intenso che faceva quasi impressione….
…è stato un vero incanto, si sono cominciate a formare delle piscine naturali profonde da pochi centimetri a poco più di un metro….
…ed Anita felice come non mai ci sguazzava dentro a più non posso…
….alla fine si è formata una enorme laguna con l’acqua che arrivava appena sotto il ginocchio.
Sotavento si è rivelato un posto veramente magico, ci siamo infatti tornati altre volte, inoltre ogni anno in questo piccolo angolo di paradiso si svolgono i campionati mondiali di Windsurf e Kitesurf nel periodo di fine luglio e inizio agosto.
Sotavento è raggiungibile in macchina e la presenza di alcuni chioschi, dove è possibile sorseggiare una birra oppure mangiare, rendono questo luogo perfetto per giornate di relax indimenticabili. A rendere il tutto ancora più suggestivo sono alcune dune di sabbia bianca all’estremo sud della spiaggia.
A questo punto ci mancava solo di visitare il Parco Naturale di Corralejo, un pezzo di Sahara su un’isola vulcanica…
…infatti è quello che succede a Las Dunas, nel nord di Fuerteventura. Il Marocco è, in linea d’aria, a soli 90 kilometri e i venti oceanici trasportano la sabbia del deserto fino alla costa est dell’isola…
…formando altissime dune, che sfociano nell’oceano, veniteci al mattino presto, con le prime luci, oppure al tramonto: i giochi di luce vi lasceranno senza fiato…
…arrampicarsi su queste dune è stato bellissimo ed Anita ne era entusiasta, senza contare poi che bastava scendere o meglio lanciarsi giù, per tuffarsi in acque cristalline…
…a dire la verità il giorno che ci siamo stati noi c’era bandiera rossa ed il mare era particolarmente agitato.
Il Parco Naturale di Corraleéo, merita sicuramente una visita se non altro perché non capita tutti i giorni di avere il Sahara dietro casa. La cittadina stessa, Corralejo è molto carina, ci sono molti localini dove mangiare e negozietti di tutti i tipi, il tutto con un’atmosfera un po’ hippie, che rispecchia in pieno il detto che: Fuerteventura, più che una destinazione, è uno state of mind. In questa isola vulcanica, il tempo sembra non essere così importante come per il resto del mondo. Complice la natura selvaggia, lo spirito hippie di gran parte degli abitanti e le giornate molto lunghe e luminose, la vostra ultima compagna di viaggio sarà la fretta.
La vacanza era giunta al termine abbiamo quindi ripreso il traghetto a Corralejo che ci ha depositato a Playa Blanca a Lanzarote, dove ci aspettava il volo per l’Italia. In definitiva è stata un ottima scelta suddividere le due settimane di viaggio tra le due isole, a Lanzarote abbiamo goduto di paesaggi e arte veramente meritevoli ed a Fuerteventura ci siamo saziati di mare e sabbia a volontà, di seguito un piccolo riassunto in video di questa bella esperienza:
Le Canarie ci sono piaciute assai ed è molto probabile che visiteremo anche altre isole di questo bellissimo e vulcanico arcipelago.
Se intanto volete vedere cosa abbiamo combinato anche a Lanzarote cliccate qui: