Siamo arrivati nel Borneo, per la precisone a Kuching, capitale della regione del Sarawak dopo avere passato due fantastiche settimane alle isole Perhentian, siamo atterati di sera tardi, belli provati…
…dopo un lungo viaggio che ha comportato spostamenti in barca, pulmino, aereo ed auto, per farvi un’idea di seguito tutto il video del tragitto:
Dall’Italia avevamo contatto un tour operator della zona: Ooo Haa Tours & Travel con cui fare tre tour che ci interessavano tutti con partenza da Kuching…
…ad accoglierci in aeroporto quindi c’era lui; Mr. Musa di Ooo Haa Tours & Travel...
…quindi dopo aver fatto le presentazioni con questa brava e veramente professionale guida, ci siamo fatti portare in hotel…
…avevamo prenotato dall’Italia Abell Hotel ad un prezzo veramente eccezionale e si è rivelata un ottima scelta, le camere erano belle, pulite e con tutti i confort…
…unica pecca nel prezzo non era compresa la colazione, la si poteva fare a pagamento, ma era carissima e con poca scelta, ma per fortuna l’hotel era in luogo strategico a due passi dal Waterfront e da tanti locali e bar veramente carini.
Andiamo quindi a raccontarvi cosa abbiamo fatto i 3 giorni che abbiamo passato a:
K U C H I N G
Inaspettatamente Kuching “la città dei gatti” ci è piaciuta assai, si chiama proprio così “città dei gatti”, come testimoniano le numerose statue ed immagini che ritraggono questo felino…
…praticamente ovunque, per le vie, le piazze, i parchi e persino sui tombini. Kuching si presenta da subito come una città vivace e cosmopolita…
…la cui architettura va da edifici coloniali a grattacieli moderni…
…ma il suo forte rimane la lunga passeggiata (waterfront) lungo il fiume Sarawak, lì si trovano venditori di cibo, botteghe di artigianato…
…tanti locali in cui mangiare, e punti panoramici che si affacciano sui principali monumenti…
…alla sera è poi ancora più suggestivo, tutto quanto s’illumina, tanti suonatori per strada…
…ed anche possibile fare incontri di questo tipo….“Allora i Transformers esistono veramente e vivono qui!!”….questo è quello che ha esclamato Alfredo, terribilmente emozionato, quando ha scoperto che i Transformers vivono a Kuching, quella notte, tale era l’emozione che non ha dormito!
Tra l’altro noi per pochi giorni abbiamo mancato il “The Rainforest World Music Festival” un famoso festival di musica etnica che si svolge in luglio con musicisti che provengono da tutto il mondo.
Sempre sul Waterfront dalla parte opposta del fiume c’era poi il nostro quartiere preferito, Il quartiere cinese, un lungo portico pieno di negozi, un vero e proprio bazar…
…con alle sue spalle un dedalo di viuzze il tutto inserito in un decadente ambiente coloniale con una forte presenza cinese con i relativi negozietti di robe assurde e cianfrusaglie…
…ed è stato proprio in questi negozi che vendevano di tutto e di più che abbiamo fatto gli acquisti da regalare alle nonne ed agli amici in Italia…
…c’erano inoltre tantissimi localini dove mangiare ed infatti proprio imboscato in una di queste viuzze abbiamo trovato Indah House Kuching
…che da allora è diventato il nostro locale preferito, venivamo sempre qui. Gestito da una famiglia di cinesi, piccolo ma accogliente, si trattava di un bar, ma anche ristorante, ma anche agenzia per i tour…
…insomma facevano un pò di tutto e si mangiava benissimo sia la cucina locale, ma anche la pasta, per non parlare poi delle torte, che ci portavamo in hotel per fare colazione alla mattina.
Tutti gli edifici della zona risentono del passato coloniale e ci sono un mucchio di portici, tutti ricoperti di graffiti, a volte molto belli…
…poco distante, sempre a ridosso del quartiere cinese, a due passi dal Waterfront siamo andati a visitare anche un bellissimo Tempio Cinese.
E proprio qui ci si rende conto come la Malesia sia veramente un crocevia di popoli, culture e religioni.
Nel Borneo, a Kuching a differenza di Kuala Lumpur ci sono pochissimi mussulmani, è invece molto forte la presenza cinese…
…e visitare un loro tempio dedicato alla religione Tao e stata proprio una bella esperienza che ci mancava, di seguito il video di questa visita:
Ma non c’è stato solo il Tempio Cinese che ha attirato la nostra attenzione…
…grazie alla nostra guida Mr. Musa abbiamo scoperto che appena fuori Kuching c’era anche un Tempio Buddista…
…e potevamo, con la mamma di Trip Family buddista, non andarci?
…quindi, un giorno di ritorno da un tour ci siamo fatti portare lì…
…e ci è piaciuto molto, sopratutto ai bimbi è piaciuta la lunga fila di statue bianche, nel video si vede meglio:
In definitiva Kuching ci è proprio piaciuta, forse perché non ce lo aspettavamo…
…così accogliente e carina, con i suoi lunghi portici pieni di negozietti strani e di tanti posti in cui mangiare…
…senza contare poi i muri pieni di graffiti (di gatti!) che incontravamo ovunque, forse questa città meritava di starci un giorno in più, c’erano un mucchio di cose da fare e da vedere e si era a solo un’ora d’auto dalla giungla del Borneo.
Di seguito il video dovrebbe rendere meglio l’idea:
Eh si, come abbiamo detto eravamo a solo un’ora d’auto dalla giungla del Borneo e questo era il motivo della nostra permanenza a Kuching, la nostra intenzione infatti era proprio di riuscire a vedere sopratutto gli oranghi.
Come abbiamo detto in precedenza avevamo contattato dall’Italia: Ooo Haa Tours & Travel agenzia seria ed affidabile che straconsigliamo, che ci ha proposto tre tour: 1 – il Semengooh Orang Utan Sanctuary (il centro di riabilitazione degli oranghi), 2- la visita ad una Longhouse locale, 3- una intera giornata al Bako National Park.
Tre tour da fare in 2 giorni ad un ottimo prezzo, premesso che questo tipo di escursioni si potrebbero anche fare da soli, muovendosi in taxi, noi abbiamo preferito affidarci a loro, un pò perché il costo era più che abbordabile, ma sopratutto perché ci interessava avere una guida che ci spiegasse bene (in inglese) tutto quello che stavamo osservando.
Ed in questo Mr. Musa è stato eccezionale, bravo, serio, puntuale, nei tour c’eravamo solo noi su un pulmino che ci ha scorazzato per due giorni e compreso nel prezzo c’erano anche i transfert da e per l’aeroporto.
Andiamo quindi a cominciare con il primo tour che abbiamo fatto il:
S E M E N G G O H W I L D L I F E C E N T R E
Il Semenggoh Wildlife Centre è un centro di riabilitazione e recupero di Oranghi, fondato nel 1975 con l’obiettivo di prendersi cura degli animali che sono stati trovati feriti, orfani o tenuti in cattività illegalmente.
Si trova a neanche un’ora di auto da Kuching. Di fatto si tratta di un’enorme area, un pezzo di bellissima foresta dove gli animali sono liberi e vengono nutriti 2 volte al giorno fino a quando non diventano autonomi.
L’unico momento infatti in cui si può visitare il centro è durante la somministrazione dei pasti e non è detto che i primati si facciano vedere. La distribuzione della frutta avviene ad orari fissi durante la giornata, tra le 9 e le 10 la mattina e il pomeriggio tra le 3 e le 3 e mezza, tutto ciò fa parte di uno specifico programma di riabilitazione.
Noi siamo stati molto fortunati, ancor prima di entrare, appena scesi dall’auto, gettando lo sguardo alla foresta che circondava il parcheggio vediamo da molto vicino una mamma ed il suo cucciolo che ci osservano curiosi dall’alto di un’albero…
…grande emozione, vedere gli oranghi dal vero nel loro habitat naturale era un nostro sogno, soprattutto di Anita, ma anche Alfredo è rimasto molto affascinato dal piccolo avvinghiato alla mamma…
…una volta entrati ci siamo incamminati per una decina di minuti in questa maestosa ed intatta foresta…
…fino ad arrivare ad un grande spiazzo con una piattaforma in legno, qui i ranger hanno cominciato a chiamare ad alta voce gli oranghi, con pezzi di frutta in mano, lunghe corde erano sospese tra gli alberi per agevolare le acrobazie dei primati…
…per una decina di minuti non è successo niente, il ranger urlava i loro nomi ma non si presentava nessuno, ci spiegava infatti Mr.Musa che a volte non se ne avvicina nemmeno uno. Questo accade sopratutto durante la stagione delle piogge, quando vi è abbondanza di frutta nella foresta. Quello che per il visitatore è una delusione, è al contrario un successo per i rangers ci spiegava.
Fino a quando dal profondo della foresta, ciondolando sulle funi e tra i rami sono arrivate una mamma con il suo piccolo…
…si sono abbassate fino a prendere dalle mani dei rangers la frutta, ma anche delle bottiglie di latte addizionato con vitamine (come ci spiegava Mr. Musa) che ciucciavano a mò di biberon…
…tutto ciò ha affascinato parecchio Alfredo, “vedere ciucciare il biberon a delle scimmie arancioni e una cosa bellissima!” diceva…
…ad un certo punto la mamma orango con il suo piccolo se ne sono andati, volteggiando e facendo flettere gli alberi sono scomparsi nella foresta e vedere da vicino questo evoluzioni sui rami, fatte anche dal piccolo è stato veramente emozionante…
…ma tempo neanche 5 minuti sono arrivati dalla parte opposta un’altra mamma con cucciolo, nel frattempo Mr. Musa continuava a darci delucidazioni, spiegandoci che in tutta l’area gravitavano una trentina di oranghi di cui 3 grossi maschi dominanti…
…molti di questi esemplari nonostante avessero superato le fasi iniziali della riabilitazione non erano ancora pronti ad autogestirsi; per questo motivo, il centro, seguendo il programma, continuava a distribuire cibo per aiutare gli esemplari che non si sono ancora adattati al 100 % alla vita in libertà.
Siamo stati fortunati, li abbiamo visti bene e da abbastanza vicino, ci hanno detto che può capitare di non incontrarne neanche uno. Una visita in questo centro secondo noi è assolutamente da fare, sopratutto se si è con dei bimbi, dista solo un’ora d’auto da Kuching ed a noi ci ha emozionato parecchio, di seguito nel video si vedono gli oranghi in movimento così da avere meglio un’idea:
Belli carichi ed emozionati dall’incontro con gli oranghi, siamo tornati all’auto, la visita di questo centro ci ha occupato all’incirca tutta la mattinata, siamo quindi tornati verso Kuching e ci siamo fatti lasciare in centro per andare a mangiare qualcosa e come al solito siamo andati da Indah House Kuching
Dopo pranzo ci aspettava il secondo tour da fare, ci avrebbero infatti portato a visitare:
A N N A H R A I S L O N G H O U S E
Anche questo luogo si trova all’incirca ad un’ora e mezzo da Kuching e secondo noi per apprezzare in pieno questa visita ci vuole assolutamente una guida. Sicuramente senza la guida non avremmo capito niente…
…Mr. Musa ci ha fatto invece notare tanti piccoli particolari spiegandoci per bene le tradizioni di queste famiglie (discendenti dai più formidabili tagliatori di teste) ed il loro sistema di vita nelle Longhouse…
…in pratica si tratta di un agglomerato di case/baracche tutte poste lungo una lunga passerella in bambù, con tante famiglie (più di 60) che vivono in sintonia tra loro dividendosi i compiti…
…la maggior parte sono agricoltori e la coltura del pepe sia nero che verde è quella principale…
…tutta il tragitto è infatti disseminato di grani di pepe ad essiccare…
…ed anche da poter comprare ad un buon prezzo e di ottima qualità, cosa che abbiamo fatto…
…inoltre appena si arriva si ha quasi l’obbligo di consumare una bevanda (tipo grappa) che ti servono come atto di benvenuto, cosa che anche questa abbiamo fatto.
Ci hanno portato a visitare la stanza dei teschi, che ha impressionato molto i bimbi, la coltura della morte è molto sentita e ci sono rituali molto complessi che Mr. Musa ci ha spiegato minuziosamente…
…non c’era molta gente, la maggior parte era a lavorare nei campi, ed anche se tutto l’insieme sapeva un pò di baraccopoli ad uso e consumo dei turisti…
…a noi la cosa è sembrata tutto sommato piuttosto genuina, se non altro è servito sicuramente a far capire ai nostri figli che non esiste alcun merito nel nascere nella parte “giusta” del pianeta Terra…
…..dalle domande che facevano e dai loro sguardi ci siamo resi conto che avevano perfettamente compreso che siamo tutti diversi, ma anche tutti uguali e che per semplice e pura sorte loro erano nati nella parte “ricca” del mondo.
La visita è durata all’incirca un paio d’ore, siamo quindi tornati a Kuching in serata, facendoci un bel giro sul Waterfront ed andando a mangiare nel nostro posto preferito, di seguito il video della visita:
In definitiva questa escursione non è che ci abbia particolarmente emozionato, se si hanno pochi giorni a disposizione si può benissimo evitare di farla, ma nel caso decidiate di venire fatelo esclusivamente con una guida, almeno da avere ben chiaro quello che state osservando.
Ci è invece piaciuta da matti l’escursione che abbiamo fatto il giorno successivo, quando siamo andati al:
B A K O N A T I O N A L P A R K
Il Bako National Park è un parco nazionale fondato nel 1957, è il più antico parco nazionale del Sarawak. Copre un’area di 27,27 chilometri quadrati sulla punta della penisola di Muara Tebas alla foce dei fiumi Bako e Kuching.
Si trova all’incirca circa a 40 chilometri di strada da Kuching, siamo quindi partiti alla mattina presto con il pulmino e Mr.Musa, dopo circa un ora siamo arrivati al villaggio di pescatori di Bako, posto propio alla foce dell’omonimo fiume…
…da qui abbiamo preso una barca che ha attraversato tutto il fiume dirigendosi verso il mare aperto…
…lungo il corso d’acqua una miriade di queste impalcature in legno, che come ci ha spiegato la guida servono per metterci le reti da pesca e catturare pesci durante le maree…
…la particolarità del Bako National Park e che si affaccia sul mare, sono quindi presenti svariati ecosistemi, tra cui quello marittimo, di scogliera, mangrovie, paludi e foresta pluviale.
Come dicevamo ci si arriva in barca e per prima cosa si passa tra le mangrovie…
…su queste passerelle e quando siamo arrivati al mattino c’era alta marea…
…vicino a dove si sbarca esiste anche una struttura, si tratta di lodge e bungalow che offrono servizi minimi, molto spartani, alloggi adatti al tipo di viaggiatore che non necessità di molti comfort…
…che comprendono anche una sala con un self service, dove abbiamo pranzato, il tour infatti dura un’intera giornata ed il pranzo era compreso nel prezzo che ci aveva fatto Ooo Haa Tours & Travel
Il parco ha 16 sentieri di diverse difficoltà e lunghezza che s’inoltrano nella giungla, il tutto per cercare di venire incontro alle necessità dei visitatori, in questa foto Alfredo è super carico perché la sorella gli ha permesso di girare per la foresta con la Go Pro in testa…
… sicuramente la star del parco nazionale di Bako è la scimmia nasica (proboscis monkey) si viene qui infatti sopratutto per riuscire ad osservare da vicino questo strano animale…
…e noi siamo stati fortunati perché un paio di esemplari erano proprio sugli alberi vicino alla struttura, l’esemplare maschio ha questo naso molto pronunciato che gli serve ad emettere un suono particolare per attrarre le femmine. Effettivamente avevano una faccia molto buffa e ad Alfredo sono piaciute da matti…
…nel parco ci sono circa 150 esemplari, si tratta di una specie di scimmia endemica del Borneo e come ci spiegava per bene Mr.Musa amano molto stare tra le mangrovie in quanto si nutrono delle loro foglie, germogli e frutti e per questo motivo si trovavano così vicino alla struttura…
…e non erano le uniche ad essere così vicino al ristorante, come ci spiegava la guida le scimmie sono animali molto intelligenti ed opportunisti, quindi cosa c’era di meglio che frequentare i luoghi dove si aggiravano gli umani, ed infatti ad un centinaio di metri dalla struttura, prima ancora di addentrarci nella giungla ecco una famiglia di langur argentata (silver leaf monkey)…
…appollaita su un albero ed intenta a divorarne le foglie, le scimmie argentate, meglio conosciute con il termine di ”silver langur” sono creature docili e attraenti…
…gli adulti hanno una pelliccia grigio-argento e una cresta in testa che li rende molto buffi e simpatici…
…al contrario dei loro cugini macachi di cui bisogna fare un pò attenzione, come ci spiegava la guida, in quanto si muovono in branco e non si spaventano per nulla quando incrociano i visitatori, il consiglio era quindi di comportarsi restando ad una distanza di sicurezza (come sta facendo lui in questa foto) e di non offrirgli assolutamente del cibo.
Molto soddisfatti per essere riusciti ad osservare da vicino tre diverse speci di scimmie prima ancora di addentraci nel parco…
…abbiamo cominciato il nostro trekking nella giungla, naturalmente in infradito e pantaloncini corti (lo sappiamo siamo dei disgraziati) però con una grande scorta di acqua…
…l’umidità man mano che entravamo si faceva sentire sempre di più ed avere molta acqua a disposizione era fondamentale, Mr.Musa aveva scelto per noi un’itinerario medio-facile….
…infatti all’inizio si camminava su delle passerelle in legno, circondati da questa maestosa foresta, poi ma man mano che si andava avanti le passerelle sparivano e il terreno si faceva molto più accidentato…
…radici, foglie secche, arbusti intralciavano il cammino, abbiamo fatto anche un bel pò di sali e scendi da rocce tutte coperte di muschio…
…ogni tanto durante il sentiero che era appena accennato c’erano scale di legno, corrimano a cui appoggiarsi, in certi punti non è stato per niente facile ed abbiamo dovuto prendere in braccio il piccolo Alfredo.
Lungo il cammino tante vegetazione e piante sconosciute, che Mr. Musa si premuniva di spiegarci per bene…
…naturalmente abbiamo visto anche questa; la pianta carnivora nepenthes che nel parco esiste di diverse dimensioni e forme ed Alfredo è rimasto molto colpito da questa piante che mangia insetti…
…abbiano incontrato per ben due volte la vipera verde del Borneo, animale velenosissimo che se ne stava bella tranquilla appollaiata sui rami…
…ed anche questo lungo serpente, di cui non ricordiamo il nome, che stava a crogiolarsi al sole…
…la natura selvaggia che ci circondava era comunque veramente affascinante e ripagava in pieno della fatica che stavamo facendo, una vera foresta pluviale completamente intatta…
…in certi momenti è stato veramente duro, dopo 40 minuti di camminate ed arrampicate in mezzo a questo groviglio di rocce, rami, radici ed alberi…
…tutti sudati, ha cominciato a vacillare la nostra certezza di farcela, anche perché abbiamo cominciato a pensare al ritorno che ci sarebbe toccato fare…
…ma a questo punto è intervenuto Mr.Musa spiegandoci che saremmo tornati in barca, questo itinerario infatti prevedeva anche l’esplorazione del tratto di mare in cui si affaccia la foresta…
…completamente rincuorati da questa bella notizia abbiamo continuato il nostro trekking nella giungla…
…fino a quando dopo circa un’ora di cammino siamo sbucati in una spiaggia, c’erano anche altre persone, anche loro perse nella giungla che aspettavano…
…e come aveva preannunciato la nostra guida il tour e proseguito sulla barca che era arrivata a prenderci…
…per portarci a visitare una serie di rocce e faraglioni erosi dal mare sparsi per tutto il litorale molto belli e suggestivi…
…tipo questo che prende il nome di “Sea Stack Rock Formation” di cui la guida andava molto orgogliosa, il giro in barca è durato all’incirca una mezz’oretta, in cui belli seduti comodi ci siamo riposati dal trekking nella foresta…
…finito questo giro siamo tornati alle mangrovie, nel punto da cui eravamo partiti a piedi e visto che ormai era ora di pranzo abbiamo mangiato nel self service del quartier generale che c’era proprio all’inizio del parco.
Finito di mangiare Mr.Musa ci ha portato in giro per un’altra oretta in un trekking molto più semplice tutto su passerelle proprio dietro al campeggio…
…nel frattempo era arrivata una bassa marea pazzesca e verso le 3 di pomeriggio abbia ripreso la barca che ci ha riportato al villaggio di pescatori di Bako…
…quando sino arrivati era in pieno svolgimento il mercato del pesce, ci siamo quindi fermati per girarcelo un po’…
…tutti i pescatori erano appena rientrati, l’odore di pesce fortissimo si mischiava alle urla dei venditori…
…Mr.Musa ha anche comprato del pesce e dei granchi da portare alla sua famiglia, dicendoci che qui costavano la metà che a Kuching.
Con la bella visita al mercato del pesce si era così conclusa la nostra giornata al Bako National Park, luogo che ci è piaciuto parecchio e che consigliamo di visitare assolutamente se capiterete da queste parti.
Il trekking nella giungla per noi, da veri cittadini quali siamo, a tratti è stato un po’ duro, ma tutto sommato si è rivelato fattibile, di seguito nel video pensiamo si capisca meglio a cosa ci riferiamo:
Arrivati a Kuching ci aspettava l’ultima notte da passare nel Borneo, avevamo passato tre fantastici intensi giorni, facendo nuove esperienze, vedendo animali ed entrando in contatto con una natura vera ed incontaminata.
Tre giorni che erano volati, il giorno dopo già di primo mattino eravamo all’aereoporto, ci apprestavamo a lasciare la Malesia per dirigerci alla quarta ed ultima tappa del nostro viaggio, la città stato di Singapore ci aspettava: