Jericoacoara (Jeri) è un paesino sommerso dalla sabbia che si trova nel Nord-Est del Brasile, per la precisione nello stato del Cearà…noi ci siamo arrivati abbastanza distrutti dopo 4 giorni sul Rio delle Amazzoni, una notte in aereoporto, un volo di un paio d’ore e 4-5 ore di auto.
A noi è piaciuto un sacco e dopo le scorribande a Rio e le esplorazioni in Amazzonia era quello che ci voleva per fermarci un attimo, fare un po’ di mare e vita da spiaggia (Alfredino di 2 anni sopratutto ne aveva bisogno!).
Sono i tropici brasiliani propio come te lo aspetti. sole, mare caldo, sabbia, tanta sabbia…
…e cavalli, tanti cavalli, Anita ne era entusiasta.
Una volta era un villaggio di pescatori (che comunque ci sono ancora) ma dal momento che è un luogo molto ventoso, negli ultimi anni è diventato meta ambita da surfisti e sopratutto da chi pratica kite-surf e wind-surf, il vento inoltre ha formato diverse dune di sabbia che circondano il paese in cui dopo le piogge si formano dei laghetti d’acqua dolce fantastici per fare il bagno e praticare kite-surf.
Per arrivare a Jericoacoara bisogna atterrare a Fortaleza, questa città molto turistica e pare anche abbastanza pericolosa non l’abbiamo neanche voluta vedere. Da Fortaleza sono 4-5 ore d’auto, noi ci eravamo messi d’accordo con Stefano il gestore della Pousada Azul (gran bel posto) che ci ha mandato un auto con autista.
Per la precisione era un pick up dal momento che gli ultimi km prima di entrare nel paesino sono letteralmente piste di sabbia. L’alternativa sarebbe prendere un bus che ci mette 6-7 ore, ma dal momento che costa poco è più conveniente un passaggio in auto che tutti gli hotel e pousada propongono sia per l’arrivo e la partenza.
Tutta Jeri è sommersa dalla sabbia, infatti non ci sono auto, tranne le dune-buggy e ci si può muovere solo a piedi o a cavallo.
Una volta arrivati abbiamo alloggiato alla Puosada Azul che ho prenotato su Booking. Gran bel posto che consiglio caldamente, economico, vicino alla spiaggia, con abbondanti colazioni e sopratutto con Stefano ragazzo fiorentino che l’ha gestisce, simpaticissimo e super disponibile per dritte e consigli.
Inoltre la Pousada Azul è praticamente di fianco alla Grande Duna “do Por do Sol”, un’immensa duna alta 500 metri (solo nel sahara ne ho viste di così imponenti) dove è di rito assistere a dei fantastici tramonti.
Nella Pousada Azul il WI-FI era presente come più meno in tutto il resto del paese, una cosa che non si trova invece sono i bancomat (ATM), quindi è bene premunirsi di contanti prima di arrivare.
La cittadina con strade asfaltate più vicina, è circa ad un’ora e mezzo di pick-up, si chiama Jijoca de Jericoacoara (da non confondere con Jericoacoara, son due posti diversi), lì troverete ATM, ospedale, negozi ed un minimo di “civiltà”.
La bellezza di Jeri, sta propio nella sua difficile accessibilità, che evita il turismo di massa e fa si che sia popolata da quella strana mescolanza di giovani, surfisti, backpapers, freakettoni d’altri tempi, cavalli, venditori ambulanti di ogni cosa e perché no anche famiglie con bimbi come noi.
Comunque a Jericoacoara è presente un eccellente CENTRO DI PRIMO SOCCORSO, aperto da un paio d’anni, noi ci siamo stati per far controllare il piccolo Alfredo di 2 anni che si era svegliato con una sfogazione sulla pelle, siamo stati accolti in maniera molto professionale, Alfredo è stato visitato da un pediatra in maniera seria e scrupolosa, in una struttura nuova e pulitissima, il tutto completamente gratis (in Brasile, l’accesso alle cure è universale, ci ha spiegato tutto orgoglioso il medico).
Alla fine si è risolto tutto per il meglio, un pò di riposo lontano dal sole ed il piccolo era già lì che saltava come un grillo insieme alla sorella.
I bimbi erano strafelici, si son goduti la vita di mare , i giochi con la sabbia e giocato anche con gli innumerevoli altri bimbi di tutte le nazionalità, anche italiani, che abbiamo incontrato.
C I B O
Mangiavamo a pranzo quasi sempre in spiaggia, pesce alla griglia, che sceglievamo appena pescato e che poi andavano a cucinare non so dove, frutta fresca a volontà e sopratutto frullati di frutta che facevano lì in spiaggia al momento.
Mangiare così in spiaggia viene a costare veramente poco, alla sera ci concedevamo qualche ristorantino (c’è né per tutte le tasche)…
…e sopratutto un bel gelato, ci sono due gelaterie italiane (non è buono come da noi, ma per essere in sudamerica va più che bene).
T R A M O N T I & S A B B I A
Ma un rito irrinunciabile alla sera oltre al gelato era assistere al tramonto sulla Grande Duna ” Por do Sol” che stava propio di fianco alla nostra pousada.
Jeri al tramonto e’ qualcosa di unico. Da una parte la Grande Duna che si riempie di gente, dall’altra il sole che tramonta ed in mezzo la più variopinta mescolanza di persone, cani, asini, cavalli, venditori ambulanti di ogni cosa, ragazzi che giocano a calcio, danzatori di capoeira, musica samba e reggae in una totale anarchia tutta brasiliana , che adoro.
Infatti merita fare un viaggio in Brasile anche solo per assistere ai combattimenti di:
C A P O E I R A
I capoeiristi al tramonto formano un grande cerchio, suonano le percussioni e incitano cantando i lottatori che a due a due si confrontano con una tecnica unica e affascinante, per molti versi simile a una danza.
La capoeira è un’arte marziale brasiliana creata principalmente dai discendenti di schiavi africani, caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l’armonia dei movimenti (per questo spesso scambiata per una danza).
Ai piedi della duna, nel momento esatto in cui sole andava a spegnersi in mare ad un certo punto partivano i combattimenti di Capoeira, un piccolo assaggio in video per farvi vedere cosa accadeva al calar del sole:
Noi tutti le sere rimanevamo ad osservare questi ragazzi, quasi ipnotizzati dai movimenti e dalla musica che in un crescendo sempre più veloce, in contemporanea con il calar del sole, si affrontavano in più riprese fino a quando era buio e tutto finiva.
Ad Anita è piaciuto talmente tanto che adesso vorrebbe praticarla anche in Italia. Meritano un accenno anche un’altra particolarità tutta brasiliana i:
B A R A C C H I N I
Appena fa buio, si comincia a bere…eh si in Brasile si beve parecchio, noi siamo una famiglia di astemi e siamo rimasti sconvolti da come la spiaggia si riempia di baracchini che vendono alcolici, ma non solo, appena cala il sole…
…c’è ne di tutti i tipi, per tutti i gusti…
…addirittura una “Barraca do Beijo” dove si vendono baci….pura follia brasileira!
Comunque dobbiamo ammettere che nonostante tutto questo alcool in circolazione nelle 2 settimane che siamo stati lì, non abbiamo mai assistito a scene di ubriachi o risse e cose di questo genere, anzi in generale tutta Jericoacoara ci è sembrata molto sicura ed anche la presenza della polizia che al tramonto pattugliava la spiaggia ci ha dato un ottima sensazione di sicurezza.
C A V A L L I
Non solo in questo piccolo paesino sommerso dalla sabbia nel Nord-Est brasiliano non ci sono auto (solo qualche dune buggy) e ci si muove solo a piedi o a cavallo, ma i cavalli sono dappertutto, li vedi che girano soli, liberi e pascolano ovunque…
…infatti per Anita che adora questi animali era un sogno ad occhi aperti. Avevamo conosciuto Miguel, danzatore di capoeira, che all’imbrunire ci veniva a prendere con i suoi cavalli…
…e partivamo per assistere al tramonto dalle dune…
…oppure sulle colline che sovrastano Jeri, dall’aspetto brullo e ventoso che sembrava di essere in Irlanda. Per Anita era un sogno ad occhi aperti poter andare quasi tutti a giorni in giro a cavallo.
Si alternavano paesaggi lunari a scene da far west in un susseguirsi di colori e sfumature uniche…
…abbiamo cavalcato in spiaggia, sulle dune, nei campi e nel deserto…
…sempre al tramonto, praticamente si stava avverando il sogno di Anita che consisteva in questo: uscire di casa, montare sul propio cavallo e trotterellando tranquillamente andare a scuola, a judo, a nuoto oppure in giro a caso.
In pratica quello che facevamo tutti i giorni quando eravamo a Jeri ed è per questo motivo che il suo sogno (e confessiamo un pò di tutta Trip Family) sarebbe quello di “Vivere per sempre a Jeri”.
Di seguito un piccolo riassunto della nostra esperienza in sella:
Ma non c’erano solo i cavalli per muoversi, ci siamo infatti divertiti come pazzi (sopratutto Alfredo) a girare con le:
D U N E – B U G G Y
Dopo che ci siamo riposati alcuni giorni e fatto tutti questi giri a cavallo, abbiamo deciso che era arrivato il momento di vedere i dintorni di Jeri quindi abbiamo fatto delle belle escursioni, tutte in dune-buggy.
Siamo partiti alla mattina presto e devo dire che girare sulla battigia che costeggia l’oceano atlantico, seduti sul retro (Babbo e Anita) del dune-buggy percorrendo lunghe spiagge deserte…
…oppure lanciarsi dall’alto di dune di sabbia (sempre sul dune-buggy) è fantastico ed era un desiderio che il papà aveva fin da piccolo.
Durante il tragitto s’incontrano questi laghi d’acqua dolce…
…dove puoi fare il bagno scivolando giù da una tavola…
…prendi un pò una culata, ma noi l’abbiamo fatto!
Ci siamo anche fermati a vedere l‘Arvore de Preguica, una enorme e maestosa pianta, praticamente in mezzo ad una spiaggia deserta, modellata dal vento.
Di seguito un piccolo riassunto in video della prima giornata in dune buggy:
Ci siamo quindi diretti verso un posto magico:
L A G O A P A R A I S O
Per arrivarci la strada è bellissima….
…si passa da questo paesino Camocim…
…per arrivarci però bisogna attraversare un fiume su d’una zattera con la dune-buggy e percorrere una pista di sabbia lungo una bellissima foresta di mangrovie.
Questo paesino è famoso perché si può vedere in mezzo alle mangrovie i cavallucci marini. Noi l’abbiamo fatto ma sinceramente tutta l’escursione è abbastanza triste e non lo rifarei e non lo consiglio.
E invece molto bello arrivare fino a Lagoa Paraiso, uno di quei posti che solo in Brasile puoi trovare, praticamente un enorme lago in mezzo ad un deserto di dune di sabbia, dove ti puoi riposare sulle amache immerse nell’acqua, mangiare pesce alla griglia, oltre il solito quejo cajo, fare il bagno, in pratica cazzeggiare (cosa molto tipica in Brasile).
Di queste Lagoa ne abbiamo visitata anche un’altra, la Lagoa Azul, stessa cosa, vale comunque veramente la pena andarci anche solo per il tragitto da fare in dune-buggy…
…distano più o meno 2 ore entrambi da Jericoacoara e sono una bella esperienza da fare, i bimbi si son divertiti tantissimo…
…ed anche il papà.
Alfredino ad un certo punto è crollato e con la leggera brezza che spirava si è fatto una bella dormita.
La foresta di mangrovie che si attraversa per arrivarci è bellissima…
…anche lì come in tutto il resto del paese puoi passare la giornata sull’amaca…
…a dire la verità puoi girare tutto il Brasile passando da un’amaca all’altra.
Visitare Lagoa Paradiso ed anche Lagoa Azul sono esperienze sicuramente da fare e che consigliamo caldamente, di seguito il video di questi bellissimi giri:
Le giornate da passare a Jeri stavano ormai per volgere al termine…
…prima di partire avevamo letto da qualche parte che Jericoacoara è tra le spiagge più belle del Brasile e del mondo, bèh in effetti dobbiamo confermare, dopo esserci stati, che è propio così.
Il resto delle giornate a Jeri lo abbiamo passato facendo altre passeggiate a cavallo, vita da spiaggia…
…ai bimbi quell’ambiente così informale e un pò selvaggio piaceva da matti…
…Alfredo con tutta quella sabbia si divertiva da matti e sulla duna abbiamo anche girato il primo spot del primo sponsor di “Trip Family”: il balsamo per capelli “la Grande Duna” guardare per credere:
Sempre sulla Grande Duna…
…abbiamo assistito a non so più neanche quanti tramonti, sia in cima…
…che ai suoi piedi.
Pescatore al tramonto, sotto la Grande Duna.
Alla sera, molto spesso abbiamo mangiato cibo da strada nei baracchini che compaiono all’imbrunire nella piazza del paesino, dove c’è un’unico supermercato che era il posto dove facevamo incetta di frutta fresca da portarci in camera.
A Jericoacoara ci siamo stati in tutto 16 giorni che sono volati e quando è stata ora di partire tutti quanti (ma soprattutto Anita) avevamo voglia di rimanerci ancora, addirittura di trasferirci e vivere per sempre Jeri……
….ma dovevamo tornare a Rio dove c’era l’aereo che ci aspettava per tornare in Italia.
Ciao Brasile!…è stato tutto così intenso e bellissimo, che sicuramente torneremo!
“IL BRASILE QUALUNQUE SIA L’OPINIONE DI COLORO CHE LO VISITANO ESERCITA UN FASCINO INSPIEGABILE CHE PENETRA NELL’ANIMA E VI LASCIA PERENNE UN AROMA INDIMENTICABILE DAL QUALE NON CI SI LIBERA MAI”
Di seguito un riassunto in video di tutto il viaggio:
Se volete leggere tutto il diario del viaggio “fai da te” in Brasile cliccate qui:
2 commenti
Complimenti per questo fantastico viaggio.
Il tuo racconto mi è stato molto utile
Io ho una bimba di 5 mesi ed una di due con marito surfista e a gennaio vorremmo andare a Jericoacoara. La cosa che un po’ mi preoccupa è lo spostamento da fortaleza a Jerico poiché sono tante ore di macchina immagino anche senza seggiolino. Tu come ti sei trovata?
Ciao, ci siamo trovati benissimo è vero si tratta di fare 4-5 ore d’auto, ma di solito usano dei fuoristrada, jeep, super comodi ed il seggiolino se lo richiedi te lo fanno trovare, ti consigliamo di farti organizzare il transfert dalla posada in cui ti appoggerai (straconsigliata pasada azul!) un’altro consiglio che ci sentiamo di darti, vista l’età della bimba più piccola è la fascia porta bebè super comoda e funzionale in quei contesti. Andate tranquilli è un posto magico ed anche noi ci vorremmo tornare. Se vi servono altre info chiedete pure. Buon viaggio!