SINGAPORE

Singapore ci ha accolto con un bel sole che splendeva alto nel cielo, accompagnato da un caldo afoso che faceva appiccicare i vestiti alla pelle. Siamo arrivati direttamente dal Sarawak nel Borneo Malese, per la precisione da Kuching con un volo Air Asia di un paio d’ore.

Il primo impatto che abbiamo avuto con questa città/stato è stato con il suo aeroporto il Singapore Changi che è uno dei principali scali del sud-est asiatico. Dal 2013 infatti vince ogni anno ininterrottamente il titolo di miglior aeroporto del mondo ed in effetti è proprio così, ne avevamo sentito tanto parlare e dobbiamo proprio confermarlo anche noi…

…tantissimo verde, sculture semoventi appese al soffitto, mille negozi di tutti i tipi, ristoranti con cucine da tutto il mondo…

…moquette dappertutto con poltrone e divani comodissimi e avveniristici…

….addirittura fontane e laghetti con pesci, il tutto immerso in una pace ed un silenzio molto strano per un aeroporto, naturalmente c’era anche il Wi Fi  che ci è servito per chiamare il taxi Grab (Uber asiatico) dal momento che le schede Sim malesi che avevamo non erano più utilizzabili.

Atterrando a Singapore si arriva a tutti gli effetti in una città/stato con le sue leggi (molto rigide) la sua moneta (il dollaro di Singapore) e la sua rete telefonica…

…quindi se volevamo usufruire del telefono, come avevamo fatto per tutto il periodo in Malesia, o ci appoggiavamo alle reti Wi Fi, che comunque sono ovunque ed anche molto efficienti, o ci procuravamo una scheda Sim locale.

Visto che avevamo deciso di provare a muoverci in metropolitana, abbiamo soprasseduto all’acquisto della Sim locale, sfruttando il Wi Fi dell’aeroporto per chiamare un Grab taxi che ci portasse in albergo.

Abbiamo quindi cambiato un pò di soldi (pochi) in aeroporto che come tutti  gli exchange office degli scali aerei aveva un pessimo cambio e siamo usciti fin dove prendeva il Wi Fi alla ricerca di taxi Grab e già subito appena arrivati abbiamo provato la pignoleria e la puntigliosità degli abitanti e driver della città.

L’autista infatti non ci ha voluto far salire perché avevamo con noi un bimbo di 5 anni e la sua auto era sprovvista di seggiolino, dovevamo scorrere il menu dell’applicazione Grab e chiamare dalla apposita voce “family”  i taxi Grab predisposti di seggiolino, cosa che mai ci  era capitata nelle tre settimane che avevamo utilizzato Grab in giro per tutta la Malesia.

Beh! comunque alla fine lo abbiamo fatto e ci siamo fatti portare all’hotel che avevamo prenotato con Booking il Hotel 81 Heritage situato nella zona denominata Kampong Glam, che sono i vecchi quartieri malesi di Singapore, buoni per lo shopping durante il giorno, ed estremamente vivaci di notte.

L’hotel distava 10 minuti di auto dalle famose attrazioni notturne di Clarke Quay e Boat Quay, 30 minuti a piedi dal centro congressi ed esposizioni Suntec City e 20 minuti di guida dall’Aeroporto Internazionale di Changi.

L’avevamo scelto per l’ottima posizione, aveva la fermata della metropolitana a 5 minuti a piedi, con cui si arrivava dappertutto ed anche il quartiere era molto caratteristico, pieno di portici come le nostre città emiliane, ma soprattutto aveva un prezzo decente, anche se la camera era in effetti un pò piccola e senza finestre e non c’era la possibilità di fare colazione, era comunque molto pulito e con un buon rapporto qualità prezzo.

Passare 3 giorni a Singapore come ci immaginavamo è stato veramente caro, per chi come noi viaggia spendendo poco è stato un vero salasso, tenete presente che abbiamo speso in 3 giorni in giro a Singapore l’equivalente di 10-12 giorni in giro per la Malesia.

Il primo impatto avuto con la città è stato comunque molto positivo, nonostante i tanti palazzi e grattacieli c’era tantissimo verde, veramente un mucchio di piante, tanti alberi tropicali che s’incontravano fin da subito appena usciti dall’aeroporto.

Noi siamo arrivati di primo pomeriggio e la prima cosa che abbiamo fatto appena lasciati i bagagli in hotel è stata quella di mangiarci una bella pizza, dopo 25 giorni di mare e giungla era la cosa che desideravamo di più in assoluto!…siamo proprio italiani!

Di seguito il video di tutto il trasferimento dal Borneo a Singapore:

Dopo esserci sparati una bella pizza, che non era poi neanche tanto male per essere in Asia, ci siamo messi alla ricerca di un exchange office con un cambio decente e lo abbiamo trovato proprio vicino all’hotel, da quello che abbiamo visto anche nei giorni successivi, tranne che in aeroporto, non ci sono molte differenze da un exchange office all’altro, applicano un cambio praticamente uguale ovunque.

Anche la carta di credito è accettata ovunque, stessa cosa con i prelievi agli ATM, a Singapore non avrete problemi di sorta è una città che vive di banche e finanza, ha una imposizione fiscale quasi inesistente e per attrarre più turisti ha deciso di legalizzare il gioco d’azzardo, quindi di soldi ne girano parecchi.

Il primo giorno a Singapore, in realtà erano le tre di pomeriggio, l’abbiamo passato girando un po’ a caso, senza una meta precisa, abbiamo pensato di provare ad usare la metropolitana (denominata MRT) per spostarci e ci siamo quindi diretti alla fermata che distava 5 minuti a piedi dall’hotel…

…presi i biglietti, che tra l’altro per 4 persone non è che siano poi così economici siamo saliti su almeno due treni, perdendoci svariate volte…

….e finendo, quasi per caso, al Marina Bay Sand un enorme centro commerciale ai piedi dell’omonimo super mega e famoso hotel che è questo che si vede in foto…

…un centro commerciale pazzesco, a più piani, con addirittura un fiumicciattolo con barchette che lo attraversavano, che ha affascinato da matti Alfredo, tanti negozi di lusso e ristoranti altolocati ed una miriade di attività da fare…

…come questa bolla luminosa sul pavimento che faceva impazzire i bimbi. C’erano veramente tanti negozi in cui perdersi ed anche l’aria condizionata era alla temperatura giusta, non sparata al massimo come in certi posti…

…ce lo siamo quindi girato per un pò fino a quando siamo usciti percorrendo questo ponte chiamato Helix Bridge, che rappresentava il trionfo della tecnologia e del design e che, con le sue spirali, richiamava la continuità della vita, ispirandosi alla forma del DNA…

…lo abbiamo percorso tutto cercando di dirigerci verso l’enorme ruota panoramica che vedevamo in lontananza, era infatti nostra intenzione (più che altro di Alfredo) farci un giro…

…ma una volta arrivati lì e chiesto i prezzi ci abbiamo rinunciato, ci veniva a costare più o meno l’equivalente di 60 euro per tutti e quattro, decisamente troppo per noi…

…ci siamo quindi fermati ai suoi piedi a farci un gelato alla modica cifra dell’equivalente di 17 euro per 4 coni da un gusto!

Niente panico lo sapevamo a cosa andavamo incontro venendo in questa metropoli, d’altra parte avevamo speso talmente poco nei precedenti giorni in giro per la Malesia che avevamo ancora un bel gruzzolo da parte, bastava solo fare delle scelte oculate.

A parte tutto però la città ci stava piacendo assai, tantissimo verde ovunque un’ordine ed una pulizia che unito alle architetture avveniristiche ad i negozi più disparati e alle decine di posti in cui mangiare cibi da tutto il mondo faceva si che questa città fosse veramente accogliente ed ospitale.

Di seguito il riassunto in video del primo giorno:

Il secondo giorno ci siamo svegliati presto e siamo andati a fare colazione poco distanti dall’hotel, una bella e sostanziosa colazione che ci è costata abbastanza, ma che ci ha permesso di arrivare quasi fino a metà pomeriggio senza mangiare più niente.

Dal momento che andare in metrò non è che ci fosse piaciuto così tanto, si stava troppo tempo sotto terra perdendosi scorci di città che secondo noi meritavano, senza contare poi che pagare quattro biglietti non è che fosse così economico, abbiamo deciso di prendere una Sim locale in un piccolo supermercato vicino all’hotel e tornare ad usare il nostro amato Grab (l’uber asiatico) viaggiando in 4 alla fine non veniva a costare poi neanche così tanto di più della metropolitana, inoltre i driver si sono rilevati super disponibili e simpatici, prodigandosi in consigli e dritte fondamentali.

Singapore è una sorta di microcosmo dell‘Asia, è infatti abitata da Cinesi, Malesi, Indiani e un gran numero di stranieri da ogni parte del mondo ci vive e lavora, tutto questo si percepisce girando per le sue vie e i suoi quartieri e attraversala in auto era molto bello…

…si passava nell’arco di poche centinaia di metri dai quartieri coloniali pieni di vecchi edifici con lunghi portici a grattacieli che svettavano lucenti, con la presenza ovunque di tanti localini che facevano cibo squisito, grandi centri commerciali e una vita notturna veramente vivace, senza contare poi la totale assenza della criminalità, della sporcizia, del caos e della povertà tanto comuni invece in gran parte dei paesi dell’Asia.

Dunque, una volta che eravamo connessi con la Sim locale (che era costata veramente poco) abbiamo chiamato un Grab taxi per farci portare nel cuore di Chinatown, la mamma buddista infatti voleva assolutamente andare per prima cosa a visitare il:

 

B  U  D  D  H  A      T  O  O  T  H      R  E  L  I  C      T  E  M  P  L  E

Situato in piena Chinatown questo tempio buddista è molto famoso per il suo spettacolare stile architettonico cinese…

…e soprattutto perché  conserva come reliquia un dente di Buddha che si trova al quarto piano e che non si può fotografare.

La sala principale è invece a pian terreno ed è molto scenografica con le pareti piene di statuette di migliaia di Buddha…

…quando siamo arrivati c’era una cerimonia in corso che creava un atmosfera molto coinvolgente….

…il tempio era su più piani, in totale erano cinque con anche un museo con la storia del Buddismo munito di foto, statue ed audiovisivi, ed inoltre c’erano molte altre sale di contemplazione in cui era possibile fermarsi a meditare…

…da non perdere assolutamente all’ultimo piano la bella e gigante ruota della preghiera, che Alfredo e la mamma hanno fatto girare all’infinito, sempre all’ultimo piano sul terrazzo si trovava anche  un bel giardino perfettamente curato…

…come in tutti i templi Buddisti tanto incenso da bruciare ed una bella e rilassante atmosfera di pace e serenità, nonostante il grande afflusso di turisti…

…l’ingresso era infatti gratuito e trovandosi nel cuore dell’affollata Chinatown il via e vai di persone era continuo, ma nonostante ciò la pace e la tranquillità regnavano sovrane, di seguito il video della visita che a noi è piaciuta parecchio e che consigliamo di fare se capiterete da queste parti:

Una volta usciti dal tempio ci trovavamo in piena Chinatown, tutte le metropoli del mondo hanno la loro Chinatown, ma quella di Singapore data la sua posizione e la forte presenza di Cinesi nati e residenti qui ha un qualcosa in più, ne abbiamo quindi approfittato per visitare questa particolare parte della città:

 

C  H  I  N  A  T  O  W  N

Appena usciti dal Buddha Tooth Relic Temple girando a sinistra ci siamo ritrovati subito nell’infinito labirinto di strette strade di Chinatown tutte molto carine e caratteristiche…

…perché piene di murales fatti benissimo, molti dei quali raffiguranti il cibo in tutte le sue declinazioni…

…all’interno di Chinatown è inclusa infatti la famosa Chinatown Food Street, con ristoranti che servono piatti tradizionali come riso e pollo di Hainan, noodle e satay (spiedini)…

…una intera via dedicata al cibo non solo cinese, dove noi visto l’orario ed i buoni prezzi praticati dai ristoratori ci siamo fermati a mangiare…

…scegliendo però la cucina indiana di cui siamo molto ghiotti.

In tutta l’area si trovavano negozi di souvenir e boutique di ogni tipo che proponevano articoli di abbigliamento, artigianato e antiquariato…

….oppure i tipici rimedi curativi cinesi come queste lucertole essiccate ed altra roba simile…

…..abbiamo continuato a passeggiare tranquilli, era una bella giornata di sole e tra una bancarella ed un murales…

….tipo questo che raffigurava l’anno del maiale nel calendario cinese…

…oppure questo, che occupava un intero ed enorme muro e dove, in basso sulla sinistra, potete vedere Alfredo intento ad osservare stupito…

…un pezzo di murales che raffigurava in tutto e per tutto Uba, la nostra basetta bionda che ci aspettava in Italia dalle nonne.

Ad un certo punto ci siamo trovati di fronte il Tempio Indiano Sri Mariamman Temple, il più vecchio e più importante tempio Hindu di Singapore, in cui siamo entrati togliendoci le scarpe e senza disturbare i fedeli…

…la nostra passeggiata è continuata per un po’, abbiamo cambiato dei soldi e comprato alcuni regalini da portare alle nonne…

…fino a quando un po’ stanchi abbiamo deciso di uscire dall’organizzato caos cinese, di seguito il video di tutto il giro in questo quartiere:

Siamo usciti da Chinatown dirigendotici a caso verso un dedalo di vie e viuzze tutte con portici in cui si affacciavano una infinità di wine bar ed altri caratteristici locali, pub, bar veramente molto trendy…

…eravamo lontani dalle zone nuove di grattacieli ed hotel, eravamo capitati in una parte della città un po’ coloniale tutta però rimessa a nuovo, una bella zona che ci stava piacendo assai…

…sempre presenti lungo il cammino murales con i temi più disparati, tipo questo…

…oppure questo che era lungo quanto un’intera via, ci muovevamo a piedi girando senza una meta precisa…

…quando ad un certo punto buttando l’occhio in una viuzza adiacente abbiamo visto Spider Man che cercava di nascondersi dietro un bidone della spazzatura!

Fatti altri dieci passi ci vediamo sbarrare la strada da questi esauriti qui….

…eravamo capitati in un raduno di Spider Man, ragazzi del posto super carichi, ognuno con il suo fotografo personale al seguito, che passavano il pomeriggio a ripetere scene dai fumetti e film del loro super eroe preferito, facendosi fotografie e riprendere…

…una intera via occupata da questi soggetti qua, siamo stati al gioco e ci hanno fatto passare, francamente erano abbastanza demenziali ed alcuni anche un pò imbarazzanti, nel video si vedono meglio:

Dopo l’ennesima bizzarria che ci ha offerto questa strana città abbiamo continuato il nostro giro a piedi…

…finendo quasi per caso davanti ad un famoso Tempio Cinese il Thiam Hock King Temple, l’altra grande ed importante religione che si pratica a Singapore è infatti…

…quella cinese, legata ai precetti del taoismo, ed ha sempre un certo fascino entrare dentro questi luoghi di culto…

…ognuno con le sue caratteristiche ed usanze, ce lo siamo girato tutto, esplorando ogni angolo…

…ed osservando anche alcuni devoti che erano lì in preghiera, fino a quando un pò stanchi e provati, ormai era il terzo tempio che visitavamo durante la giornata, i bimbi ci hanno fatto giustamente presente che avevano voglia di qualcosa di un pò più futile…

…abbiamo quindi preso un Grab Taxi e ci siamo fatti  portare verso il Marina Bay Sands e quando siamo arrivati era ormai sera e l’albergo-casinò era tutto illuminato e la sua vista dal basso era cosi…

…ma non solo, era anche appena partito un tripudio di fuochi d’artificio pazzeschi, siamo entrati nel gigantesco centro commerciale e siamo stati letteralmente innondati di persone, migliaia di persone, la maggior parte orientali, che si muovevano in branchi, ci siamo resi conto che qui la gente usciva prevalentemente la sera…

…gli stessi posti che il giorno prima avevamo visitato di pomeriggio quasi deserti, ora erano letteralmente presi d’assalto, tutto era pieno di luci e colori che si riflettevano nelle acque del fiume Singapore (si, proprio il nome della città), eravamo nel pieno centro della movida notturna di Singapore…

…ci siamo spostati a piedi allontanandoci dal Marina Bay Sands ed abbiamo trovato tantissimi pub, ristorantini ed anche una specie di pasticceria/sala da tè dove ci siamo gustati delle buonissime fette di torta (avevamo voglia di dolce)…

…per poi posizionarci a ridosso del fiume per assistere in posizione strategica allo spettacolo serale di laser e  fontane illuminate che danzano a ritmo della musica che si svolge di fronte al Marina Bay Sands tutte le sere intorno alle 20.30.

Ci siamo resi conto che, come tutte le metropoli, Singapore da il meglio di sé di notte. Quindi se amate i fuochi d’artificio, una marea di gente, giochi d’acqua, di luce e laser vari, fa decisamente per voi, di seguito nel video ve ne potete perfettamente rendere conto:

A questo punto alla fine dello spettacolo di luci e laser eravamo proprio distrutti, soprattutto il piccolo Alfredo, quindi sempre con il solito Grab Taxi siamo rientrati in hotel.

Prima di salire in camera abbiamo comprato nel piccolo supermercato aperto 24 ore vicino all’hotel, un bel pò di frutta e qualche snack, il giorno dopo ci aspettava la visita di un posto che soprattutto se si è con dei bimbi non può mancare, saremmo infatti andati ai:

 

G  A  R  D  E  N  S      B  Y      T  H  E      B  A  Y

Gardens by the Bay (come dice il nome) non sono altro che un’enorme e super curato parco di 101 ettari di superficie situato tra il Marina Bay Sands e la baia…

….questi giardini curati all’inverosimile  fanno parte del progetto del governo di trasformare Singapore in una “città giardino” con l’obiettivo di alzare la qualità della vita migliorando la zone verdi della città…

…in pochi anni i Gardens by the Bay sono diventati la prima zona verde di Singapore ed un’icona della città è impossibile visitare questa metropoli senza venirci a passeggiare almeno una volta, se si è con dei bimbi diventa poi indispensabile…

…dal momento che al suo interno sono racchiuse alcune delle attrazioni che meritano assolutamente di essere viste come i famosi Supertree Grove (che Alfredo chiamava alberi elettrici) le due enormi serre Cloud Forest e Flower Dome ed un mucchio di altre attività, ma andiamo con ordine.

Per arrivarci c’è una vera e propria entrata, in cui arrivano anche i mezzi pubblici, ma risulta molto comodo ed anche più bello arrivarci dal Marina Bay Sands, basta infatti entrare nell’enorme hall di questo gigantesco hotel/casinò (che già di per sé è un’attrazione) seguire il cartello che indica Gardens By The Bay, prendere un’ascensore, attraversare un ponte e subito si sbuca nel parco vicino ad alcuni alberi elettrici.

L’ingresso è gratuito e già il solo girovagare a caso in mezzo a questi giardini colmi di una vegetazione tropicale, molto curati ed attraversati da corsi d’acqua, è una goduria, quello che si paga invece è l’ingresso alle due gigantesche serre (che secondo noi meritano di essere viste) e la passeggiata sulla passerella a 50 metri di altezza tra i Supertree Grove…

…invece lo spettacolo di luci con musica che gli alberi elettrici offrono tutte le sere è aperto a tutti, come il passeggiarci accanto e sotto, questi super alberi alti dai 25 ai 50 metri sono sparsi un pò dappertutto nel parco.

Quello in cui bisogna essere preparati quando si affronta una giornata qui è la folla e le enormi code che bisogna fare per accedere a qualunque cosa, c’è poca scelta in qualsiasi momento dell’anno i Gardens By The Bay son presi d’assalto, quindi se siete allergici alla massa di gente ed alle code sarà meglio che li evitiate.

Allora cominciamo con quello che che abbiamo visto per primo:

 

C  L  O  U  D      F  O  R  E  S  T

Si entra dentro Cloud Forest comprando un’unico biglietto che vale anche per l’altra serra Flower Dome, lo scopo di questa meraviglia è replicare il clima umido che si trova nelle regioni montane e tropicali tra i 1000 e i 3000 metri sopra il livello del mare, in pratica il clima tipico delle foreste pluviali tropicali. Si va su con un ascensore per poi scendere tramite queste passerelle…

…la temperatura si aggira intorno ai 23 °C/25 °C e l’umidità si aggira intorno agli 80%-90% e viene prodotta da questi sbuffi d’acqua vaporizzata che si vedono in foto…

…l’effetto che si ottiene è stupefacente in pratica un giardino verticale di 35 metri pieno di piante tropicale di tutti i tipi…

…che ad un certo punto sfocia su una cascata artificiale!…il tutto dentro una serra!…mai vista una roba simile.

La montagna è una struttura artificiale rivestita di piante come orchidee, muschi, felci ed è formata da diversi piani, ognuno con un suo tema (Lost World, Cavern, Waterfall View, Crystal Mountain, Cloud Forest Gallery, Cloud Forest Theatre e Secret Garden)…

…a noi ha fatto impazzire ci è piaciuto tantissimo, nonostante la tanta gente e le code per salire in ascensore…

…abbiamo potuto annusare un’infinità di orchidee…

…vedere da vicino minuscole piante carnivore, che tanto affascinano Alfredo…

…insomma una visita che oltre ad essere stata bella si è rivelata veramente istruttiva, quasi didattica, inoltre nella zona Crystal Mountain si trovava un’esposizione di stalattiti e stalagmiti che ha entusiasmato da matti Alfredo.

Il video che segue rende meglio l’idea.

Ci è invece piaciuta un pò meno la tappa successiva:

 

F  L  O  W  E  R         D  O  M  E

Flower Dome non è che non ci sia piaciuta è che si presentava più come una comune serra, anche se in effetti era enorme, molto più larga della precedente, risulta infatti essere la più grande serra di vetro senza colonne al mondo…

…praticamente 1,2 ettari di piante e fiori che voglio replicare il clima mite, asciutto del Mediterraneo e delle da aree semi-tropicali, era infatti anche presente una bellissima collezioni di ulivi…

…la temperatura si aggirava intorno ai 23 °C/25 °C  e si contraddistingueva per la presenza di una infinità di  tipi di cactus, tanti ma proprio tanti di tutte le dimensioni provenienti dall’Australia, Sud-Africa, California e Sud-America…

…senza contare poi le piante che vivevano nelle regioni semi-aride come i baobab, la Flower Dome ospita sette diversi giardini, giardino californiano, giardino sud-americano…

…giardino mediterraneo, giardino sud-africano, giardino australiano, giardino succulento e per finire, quando ci si sta per avviare verso l’uscita, tanti giardini di fiori in particolare di rose, di seguito il video di questa floreale visita:

In totale la visita a questa due serre ci ha occupato 3-4 ore, una volta usciti avevamo una fame pazzesca, all’interno di Gardens By The Bay ci sono vari punti di ristoro fra cui anche un Mc Donald, ma noi abbiamo preferito raggiungere un luogo di cui avevamo letto e che si trovava all’interno del parco andando verso la baia, stiamo parlando del:

 

S  A  T  A  Y      B  Y        T  H  E      B  A  Y

Gli ideatori dei Gardens By The Bay secondo noi hanno avuto un’idea geniale; radunare all’interno di un unico luogo i principali cibi da strada di tutta l‘Asia

…Satay By The Bay (satay in malese significa spiedino) infatti non è altro che un agglomerato di baracchini di street food messi uno in fila all’altro, una sorta di Jalor Street di Kuala Lumpur però concepita a Singapore, quindi super pulita ed ordinata.

Noi che adoriamo il cibo da strada non chiedevamo di meglio, erano presenti, oltre alla cucina malese, quella indiana, cinese, vietnamita, giapponese, cambogiana e tante altre, praticamente una spremuta di Asia racchiusa sotto una struttura…

…c’erano tavolini sparsi ovunque, ti servivi da solo e ti portava al tavolo le tue pietanze preferite, noi abbiamo preso: ravioli cinesi al vapore ed anche alla piastra…

…dei buonissimo spiedini di gamberetti…

..ed anche spiedini di carne, per concludere poi con ottima frutta, tra cui il dragon fruit (che rendeva la lingua rossa) e l’immancabile cocomero, di seguito il video della nostra pausa pranzo:

Siamo usciti da Satay By The Bay con la pancia bella piena e soprattutto spendendo veramente poco (per essere a Singapore). A quel punto erano più o meno le tre del pomeriggio ed era nostra intenzione aspettare l’imbrunire per salire sulla passerella dei Supertree Grove (gli alberi elettrici) ci era infatti stato consigliato di andarci al tramonto per godere appieno della vista.

Faceva un caldo implacabile e complice la bella abbuffata sudavamo come delle fontane, anche stavolta ci è venuta in aiuto una bella genialata concepita dagli ideatori di questi fantastici giardini, siamo infatti andati di filato ai:

 

C  H  I  L  D  R  E  N  S       G  A  R  D  E  N

I Childrens Garden non sono altro che un’enorme parco acquatico (non una piscina) in cui è possibile, tra getti d’acqua, giochi vari, trampolini e funi…

…essere totalmente bagnati da acqua fresca che è risultato essere un vero toccasana, viste le temperature tropicali di Singapore

…l’ngresso è gratuito ed Alfredo appena ha visto tutti questi getti d’acqua si è spogliato di tutto punto e ci si è fiondato dentro correndo come un pazzo…

…e come lui, tanti altri bimbi, l’accesso all’acqua infatti sarebbe stato vietato ai maggiori di 12 anni, diciamo sarebbe perché, complice il caldo insopportabile..

…dopo 10 minuti eravamo dentro tutti quanti, la famiglia al completo, completamente vestita, non sapendo di tutto ciò non avevamo con noi i costumi da bagno…

…abbiamo infranto (e come noi tanti altri genitori) con totale noncuranza le severe regole della città/stato di Singapore, ma per fortuna non ci è successo niente…

…per i genitori che non vogliono bagnarsi, è comunque presente di fianco al parco d’acqua un ampio anfiteatro all’ombra in cui accomodarsi e vigilare sui propri figli, di seguito nel video si percepisce tutto per bene:

In questo modo siamo riusciti a far arrivare sera senza difficoltà, fradici ma ben rinfrescati dai continui bagni, ci siamo quindi incamminati verso i Supertree Grove, lungo la strada ci siamo fermati a prendere un gelato in un baracchino e più o meno verso le sette di sera eravamo in coda per prendere i biglietti per la passeggiata sulla passerella dei:

 

S  U  P  E  R  T  R  E  E       G  R  O  V  E

I Supertree Grove da soli valgono la visita dei Gardens By The Bay, quando Alfredo ha capito che erano alberi di metallo pieni di luci che si accendevano e spegnevano, lui che è un super appassionato di torce, fili elettrici, pile e qualunque cosa che si illumini è andato letteralmente giù di testa.

Dodici super-alberi sono ospitati nella piazza dove c’è la cassa per salire sulla passerella, altri sei invece sono sparsi per tutti i Gardens By The Bay, l’accesso è libero, quindi si può gironzolare fra gli alberi quanto si vuole…

…i super-alberi, sono costruiti con acciaio e calcestruzzo ed ospitano 180 mila piante di 200 specie diverse, tra cui felci, viti, orchidee e sono completamente auto sufficienti, ci sono infatti pannelli fotovoltaici che si caricano con l’energia solare che è utilizzata per l’illuminazione, esattamente come la fotosintesi clorofilliana degli alberi veri…

…c’è inoltre  un sistema di raccolta dell’acqua piovana che viene utilizzata per l’irrigazione, esattamente come gli alberi veri che assorbono l’acqua piovana per crescere.  Inoltre, i superalberi, servono come presa e scarico d’aria per l’impianto di raffreddamento delle serre. Insomma una cosa super ecologica e rinnovabile che testimonia ancora di più, se c’è ne fosse stato bisogno, della strada intrapresa dalla città/stato di Singapore negli ultimi anni.

Sono in pratica dei veri e propri giardini verticali alti dai 25 ai 50 metri ed oltre a passeggiarci sotto e di fianco…

…è possibile anche passeggiare sulla passerella chiamata OCBC Skyway posta a 22 metri d’altezza che parte dall’albero principale…

…per salire sulla passerella c’è infatti un ascensore interno ad uno degli alberi e stare su questo ponte sospeso che traballa anche un pò, a 22 metri d’altezza, sentire i piedi che ballano leggermente, fa un pò impressione, ma non ci si bada più di tanto, la vista è talmente magnetica, si vedono perfettamente le camere del Marina Bay Sands da una parte…

….e dall’altra l’immenso giardino che si dispiega fino alla baia con le due enormi serre bianche che svettano in mezzo al verde, avevamo aspettato il tramonto per salirci e mai scelta fu più felice, consigliamo caldamente di venirci a questa ora…

…guardate che luce che c’era, la passerella è comunque aperta dalle 9 di mattina alle 9 di sera, il biglietto non costa poi neanche tanto; 8 dollari di Singapore per gli adulti e 5 per i bimbi, ricordatatevi però  che l’ultimo biglietto viene venduto alle 8 pm, mentre l’ultima salita parte alle 8.30 pm…

…si può rimanere sulla passerella quanto si  vuole e noi ci siamo stati fino a quando non è calato il sole e gli alberi hanno cominciato ad illuminarsi, di seguito nel video si vede per bene tutto:

Come avrete visto nel video siamo rimasti sulla passerella fino a quando era buio e gli alberi hanno cominciato (per la gioia di Alfredo) ad accendersi…

…intanto sotto di noi, ai piedi degli alberi vedevamo radunarsi una folla di gente, veramente tanta, come se si fosse ad un concerto, un mucchio di persone, famiglie intere che si accomodavano, belli e tranquilli sul prato o sul cemento in mezzo a queste gigantesche strutture…

…stava per iniziare Garden Rhapsody, uno spettacolo di luci emesse dagli alberi che si accendevano e spegnevano, cambiando di volta in volta colore,  al ritmo di musica, una cosa da lasciare letteralmente a bocca aperta…

…ad un certo punto tutto si fa buio, dagli altoparlanti una voce presenta lo show poi parte il ” Carmina Burana” di Orff ed arriva una leggera pelle d’oca…

…uno spettacolo che merita sicuramente di essere visto, Alfredo era letteralmente in estasi, tutto lo show lo si può osservare direttamente sopra alla passerella…

…oppure stando sotto, sdraiati a terra con il naso all’insù e secondo noi è la scelta migliore, si ha una visione più completa di tutti gli alberi che si illuminano a ritmo della musica…

…a noi è piaciuto talmente tanto che ci siamo tornati anche il giorno dopo, tenete presente che inizia appena fa buio, quindi intorno alle 7,45 PM e dura all’incirca una ventina di minuti, di seguito il video perché le parole non bastano:

Finito lo show, ancora rintronati dalla musica e dalle luci ci siamo incamminati verso il Marina Bay Sands per ritrovarci ancora in mezzo a suoni e luci, era infatti in corso davanti all’hotel il consueto spettacolo delle fontane che danzano al ritmo della musica, spettacolo che avevamo visto i giorni precedenti, siamo stati un pò lì ad osservare, ma dopo poco con un Grab Taxi ci siamo fatti portare in hotel, l’intera bella giornata ai Gardens By The Bay ci aveva sfiancato.

Il giorno dopo sarebbe stato l’ultimo giorno da dedicare a questa metropoli ed era anche una domenica, abbiamo quindi deciso di toglierci lo sfizio di vedere la città per bene dall’alto, siamo quindi andati al mattino, dopo colazione, al Marina Bay Sands per provare ad accedere allo:

 

S  K  Y        B  A  R

Lo skyline di Singapore ha indubbiamente un grande fascino e lo si può osservare per bene dall’edificio più iconico di tutta la metropoli che è sicuramente il Marina Bay Sands…

…questo enorme albergo-casinò con la sua particolarissima struttura formata da 3 enormi grattacieli uniti sulla sommità da un’enorme terrazza a forma di nave, denominata SkyPark, che ospita pub, ristoranti, discoteche…

…e la famosa piscina a sfioro che offre una vista mozzafiato sullo skyline della città. Per accedere e bagnarsi nella splendida piscina bisogna per forza essere ospiti dell’hotel, ma per accedere allo Sky Bar, posto di fianco alla piscina (separati da solo un vetro) non è indispensabile, basta pagare la “modica” cifra di all’incirca 20 euro a persona, con cui si ha poi diritto una volta in cima ad una consumazione.

Noi, nonostante il costo, ci siamo voluti togliere lo sfizio, quindi se volete farlo anche voi seguite queste semplici istruzioni, una volta dentro alla Hall del Marina Bay Sands recatevi alla torre C e cercate questa reception che si vede in foto dove c’è scritto “C’E’ LA VI” qui e dove si paga e noi, convincendo la tipa, siamo riusciti a pagare solo per tre persone…

…una volta pagato verrete accompagnati all’ascensore che si trova proprio alle spalle della reception ed in un’unica salita arriverete al 57 piano, sbucando proprio dove c’è il bar…

…e subito la vista che vi si presenta è questa qua…

…noi ci siamo accomodati ed abbiamo ordinato dei succhi di frutta che abbiamo pagato con il ticket che viene dato per salire, ovviamente se si prendono più cose de bere e da mangiare (c’è anche il ristorante) si paga la differenza…

…la vista dello skyline della città in effetti era molto bella, come del resto sarebbe stato bello anche immergersi nella piscina….

…che era separata da noi comuni mortali solo da una vetrata, ma del resto eravamo stati in una piscina molto simile (ma molto meno cara) nel giorni passati a Kuala Lumpur, quindi andava bene così.

La parte opposta, invece, forse era ancora più bella, affacciava sui Gardens By The Bay e si vedeva tutta la baia di Singapore con tante navi ferma alla rada in attesa di caricare/scaricare merce…

…a dimostrazione di quanto sia importante questo porto nel sud-est asiatico. Si vedevano in lontananza tutti  gli alberi elettrici…

…e la vista dall’alto dava per bene l’idea di come fossero dislocati nel parco e questo ha entusiasmato da matti Alfredo, infatti la sera stessa, l’ultima sera ci è toccato tornare a vedere il Supertree Show

…stessa cosa per le gigantesche serre, a vederle dall’alto ci si rendeva molto meglio conto di quanto fossero enormi, diciamo che in generale questa visione ha fatto comprendere appieno lo sforzo ed il magnifico risultato che la città/stato di Singapore ha fatto nel realizzare questi giardini, di seguito il video dal 57 piano:

Siamo usciti dal Marine Bay Sands più o meno che era l’ora di pranzo e come abbiamo detto in precedenza era una domenica, abbiamo quindi seguito il consiglio di un simpatico autista di Grab Taxi che ci aveva detto che la domenica era in assoluto il miglior giorno per andare a:

 

L  I  T  T  L  E        I  N  D  I  A

Domenica Bollywoodiana. Abbiamo seguito il consiglio di andare a Little India la domenica pomeriggio, appena scesi dal taxi siamo stati travolti da un mare gente……

…una roba così non l’avevamo vista neanche a Mumbai! Un’infinità di persone che camminava in tutte le direzioni, musica di bollywood sparata a palla dalle bancarelle che vendevano cd…

…una miriade di negozi che vendevano di tutto, spezie, gioielli, tessuti, mobili, dischi ed un profumo di cibo, di curry, unico ed inconfondibile che ci ha fatto venire l’acquolina in bocca…

…tanti erano infatti i ristoranti e le rosticcerie indiane, mangiare indiano era uno dei motivi per cui eravamo lì, ci siamo infatti fermati in un ristorante a caso…

…e ci siamo seduti su dei tavolini all’aperto ed è stato divertentissimo osservare tutta questo umanità indiana intenta a fare compere o solo a socializzare…

…c’erano solo indiani, erano veramente tanti e noi unici occidentali in mezzo a questo delirio, ci hanno spiegato che è così solo la domenica, gli altri giorni è un quartiere normale…

…nel video che segue forse si riesce a capire meglio:

Il cui cuore palpitante di Little India è Serangoon Road, una delle più antiche strade di Singapore, ed è proprio all’inizio di questa via che si trova…

Sri Veeramakaliamman, il tempio Hindu più antico della città dedicato alla dea Kali. La struttura appare particolare fin dall’esterno, dove si riconoscono le divinità che si intrattengono sul tetto nell’osservare i visitatori in strada…

…e noi siamo stati fortunati perché quando siamo arrivati nel tempio dedicato alla Dea Kali era in corso una cerimonia…

…non abbiamo saputo a quale delle mille ricorrenze che ci sono nella complicata religione Hindu appartenesse questa cerimonia…

…erano tutti indaffarati a pregare, prostarsi, fare offerte e girare in tondo con le mani giunte ai vari tempietti all’interno del tempio…

…fino a quando tutti quanti in fila indiana sona andati a ricevere cibo nel cortile esterno del tempio, nel video che segue si percepisce meglio l’atmosfera che regnava:

Ma a Little India questo non era l’unico tempio Hindu presente, poco distante infatti si poteva visitare anche…

…il Sri Srinivasa Perumal Temple, cosa che naturalmente abbiamo fatto…

…questa volta nessuna cerimonia, qualche devoto solitario in preghiera ed il tempio praticamente vuoto tutto per noi…

…un tempio veramente bello con tantissime decorazioni e soffitti coloratissimi…

…siamo stati un pò a rilassarci in contemplazione, anche per sfuggire un poco al caos indiano che regnava nella via principale, di seguito il video di questo tempio:

Poco distante, in una via parallela si trovava anche un’altro tempio buddista, oltre al Buddha Tooth Relic Temple che avevamo visitato il primo giorno, tempio che naturalmente siamo andati a visitare…

…si trattava del Sakya Muni Buddha Gaya Temple, che ci ha accolto all’entrata con due statue di tigri gialle e poi dentro con questa gigantesca statua del Buddha che occupava l’intera piccola sala…

…in effetti era un tempio molto piccolo, con la particolarità che entrando da una porticina posta dietro alla grande statua…

…si arrivava in una sala molto piccola, praticamente tutta occupata da un Buddha sdraiato…

…tante le offerte quasi tutte di cibo erano ai piedi della statua, nel video che segue forse si capisce meglio:

Quando siamo usciti dal tempio buddista era ormai praticamente sera è Serangoon Road continuava ad essere super affollata…

…con la differenza però che si cominciava a vedere in giro anche molta polizia bardata in assetto da guerra…

…ci hanno poi infatti spiegato che questo è l’unico quartiere, della super sicura e tranquilla Singapore, che di sera poteva risultare essere un po’ a rischio a causa del fatto che gli indiani non reggono bene l’alcol, tanti erano infatti i cartelli che vietavano l’uso di bevande alcoliche.

Ma a noi non importava più di tanto, dopo aver visitato tre templi, mangiato bene un’ottima e genuina cucina indiana, eravamo un po’ stanchi di tutto quel caos, quella sarebbe stata l’ultima notte che avremmo passato in questa metropoli, abbiamo quindi preso un Grab Taxi e ci siamo fatti portare ai Gardens By The Bay  per tornare a vedere lo spettacolo di luci degli alberi elettrici, lo avevamo promesso ad Alfredo ed in fondo non dispiaceva affatto neanche a noi.

Il giorno dopo avevamo l’aereo alla sera abbiamo quindi deciso di sfruttare la mattina per andare a vedere una cosa molto insolita, fuori da ogni itinerario turistico, quindi una volta fatti i bagagli li abbiamo lasciati in deposito all’hotel e da un Grab Taxi ci siamo fatti portare a:

 

H  A  W       P  A  R       V  I  L  L  A

Haw Par Villa è un parco a tema situato lungo Pasir Panjang Road a Singapore. L’ingresso è gratuito e la sua origine è molto singolare…

…si tratta infatti di un lascito alla città da parte del magnate, originario di Singapore, che ha creato e commercializzato il famoso “balsamo di tigre” quell’unguento “miracoloso” molto venduto anche in occidente…

…pur essendo un parco un po’ vecchiotto, è stato costruito negli anni 30, a noi è piaciuto parecchio,  contiene oltre 1.000 statue e 150 diorami giganti raffiguranti scene della mitologia cinese…

…alcune veramente fuori di testa, ci siamo trovati davanti a statue e scenette di folklore orientale che narravano le leggende, la storia e le illustrazioni dei vari aspetti del confucianesimo…

…un luogo veramente ideale per fare foto stupidotte come questa, lo abbiamo girato tranquillamente a piedi e quando ci siamo stati noi eravamo gli unici visitatori…

…oltre a demenziali statue ci sono pagode, padiglioni, laghetti pieni di tartarughe a cui si può dar da mangiare, bassorilievi, miniature tutte quante che richiamano la religione e le fiabe orientali…

…un vero e proprio  trionfo di colori e tradizione cinese, che sopratutto ad Alfredo è piaciuto tantissimo,  il video forse rende meglio l’idea:

Con quest’ultima e bizzarra visita si concludeva il nostro soggiorno a Singapore, città che ci è piaciuta assai, veramente a misura di bambino, indubbiamente molto cara, ma che secondo noi merita una visita di almeno 3 giorni, ed in assoluto la cosa che più ci ha colpiti di questa metropoli è stata la quantità di natura, piante e giardini che si trovano ovunque dislocati per tutta la città.

Si concludeva anche il nostro viaggio in Malesia, siamo stati in giro un mese intero, passando dai grattacieli di Kuala Lumpur alla fantastica barriera corallina delle isole Perhentian, con un salto anche nel Borneo per osservare gli oranghi e con una degna conclusione nella bella metropoli di Singapore.

Un viaggio veramente vario e che ci è piaciuto tantissimo, forse uno dei più belli che abbiamo fatto, se volete leggere tutti i diari di questi fantastici giorni cliccate qui sotto:

 

KUALA  LUMPUR

PERHENTIAN  ISLANDS

SARAWAK   BORNEO

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