BOGOTÀ

Nel giugno del 2024 si concretizza il nostro sogno di visitare la Colombia, un paese veramente bello che ci ha affascinato e stupito, talmente vasto che non è bastato un mese per girarlo per bene.

Unisce uno dei mari più belli che abbiamo mai visto, quello a San Andres, con l’immensità delle Ande che circondano la sua capitale Bogotà, siamo passati anche dalle piantagioni di cafè del Salento e nella Valle del Cocora, ed anche da una delle più belle città coloniali che ci sono; Cartagena de Indias, per poi dirigerci verso Est al Parco Tayrona, vero e proprio paradiso tropicale dove la giungla della Sierra Nevada si tuffa nelle acque cristalline dei Caraibi.

Abbiamo fatto un vero e propio viaggio nel Sud America più vero, colorato e genuino, abbiamo incontrato un popolo aperto, disponibile e troppo felice di accogliere viaggiatori che per tanto sono mancati a causa della pessima fama che avevano questi luoghi, ora molto è cambiato e noi possiamo confermare che mantenendo le solite accortezze di quando si viaggia non ci siamo mai sentiti in pericolo. Abbiamo preso ben 4 voli interni, innumerevoli taxi, auto e barche e nonostante tutto non siamo riusciti a vedere tutti i posti che ci eravamo prefissati.

Di seguito l’itinerario di tutto il viaggio:

ITINERARIO:  Bologna – Parigi – Bogotà – Pereira – Salento – Pereira – Cartagena de Indias – Parque Tayrona – Cartagena de Indias – San Andres – Bogotà – Parigi – Bologna

DURATA DEL VIAGGIO:  26 giorni

COMPONENTI: 2 adulti e 2 ragazzi (10 e 17 anni)

PERIODO: da metà giugno a metà luglio 2024

CLIMA: la Colombia presenta due stagioni, una secca, rappresentata dai mesi di dicembre, gennaio e febbraio ed una umida, durante la quale tendenzialmente piove qualche ora al giorno, per lo più nel pomeriggio e durante la notte. Questo chiaramente vale in linea di principio, poi non tutti gli anni sono uguali bisogna anche considerare che il paese è veramente grande e che quindi ci sono delle differenze regionali (la costa del Pacifico e l’Amazzonia sono senz’altro più piovose di altre aree) e che anche l’altitudine incide molto sul clima come nel caso di Bogotà dove infatti la gente del posto ti avverte che nell’arco della stessa giornata puoi assaporare tutte e quattro le stagioni. Noi siamo stati dalla metà di giugno fino a metà luglio e siamo passati dai 16 – 18 gradi di Bogotà ai 30 gradi dei Caraibi, passando per il clima mite e primaverile della zona del cafè del Salento. Solamente quando siamo arrivati nell’isola di San Andres, ai Caraibi in luglio cioè nel pieno periodo degli uragani (ed infatti poco distante è passato l’uragano Beryl) abbiamo trovato pioggia, mai comunque un’esagerazione, pioveva in paio d’ore e poi saltava fuori un sole pazzesco.

SICUREZZA: La Colombia purtroppo ha una brutta reputazione. Inevitabilmente, appena si pronuncia il nome del paese, alla mente vengono narcotraffico, guerriglia, paramilitari ecc.  Negli ultimi anni molte cose sono cambiate, sicuramente in meglio. A Bogotà e Cartagena nei quartieri più turistici, cioè rispettivamente “la Candelaria” e “Getsemani” ci si sente molto al sicuro dal momento che ogni 30-40 metri ci sono poliziotti armati con cani e fucili…

…questo non significa che non bisogna fare attenzione, basta “non dar papaya” come dicono qua, cioè cercare di non attirare l’attenzione e sarete a posto. Detto questo, invece nei piccoli paesi non ci sono problemi di alcun tipo e qui ci si accorge immediatamente che la Colombia è un paese estremamente ospitale, un posto la cui gente farà di tutto per farvi sentire a proprio agio e noi dopo quasi un mese di viaggio lo confermiamo e ci sentiamo in grado di affermare con certezza che mai ci è parso di essere in pericolo.

CAMBIO: la moneta ufficiale è il PESOS COLOMBIANO (COP). Attualmente 1 EURO è pari a circa 4291 COP. Si può cambiare in banca, ma non lo consigliamo, si trova un cambio decisamente migliore dagli innumerevoli Change Office che si trovano ovunque, soprattutto nelle grandi città, e girandone alcuni e confrontando le quotazioni noi siamo anche riusciti a cambiare a 4350 COP per 1 EURO. Le maggiori carte di credito (Master Card e Visa) sono accettate più o meno ovunque. Generalmente tuttavia, pagando con carta di credito, il prezzo viene maggiorato di un buon 5%. Nei negozi più piccoli, così come nei mercati, ovviamente sono meglio i contanti, si può anche naturalmente prelevare ai bancomat, almeno nelle città e nei pueblos più turistici anche se ci giungono notizie di bancomat clonati…

…noi comunque come sempre preferiamo il contante ed usiamo la carta di credito solo nelle emergenze, per esempio appena arrivati abbiamo cambiato 2000 euro, con un ottimo tasso di cambio, soldi che ci sono bastati fino all’arrivo a San Andres, dove abbiamo cambiato ulteriormente altri euro.

WI-FI: il Wi Fi praticamente lo troverete dappertutto, negli hotel, nei locali e nei ristoranti, sia di Bogotà che di Cartagena o sulle isole. Ma dal momento che essere connessi è fondamentale per spostarsi e comunicare via Whats App, consigliamo di acquistare una sim locale. All’inizio può sembrare una cosa complessa ma in realtà è la scelta più semplice, efficace ed economica che si possa fare.

In pratica sul vostro telefono abituale (quindi quello con tutti i dati e app) dovrete inserire una sim del posto (noi abbiamo usato CLARO) acquistabile in aeroporto oppure come abbiamo fatto noi, appena siamo arrivati, in uno degli innumerevoli negozi di telefonia del quartiere la Candelaria a Bogotà. Non c’è neanche bisogno di presentare il passaporto basta dargli telefono ed al costo di all’incirca 20 euro ci hanno installato una sim locale da 60 giga della durata di  30 giorni, hanno pensato loro ad impostare tutto sul cellulare, in 5 minuti abbiamo fatto e siamo rimasti connessi per un mese intero, senza neanche più dover ricaricare (per solo 20 euro!!) abbiamo potuto connetterci ovunque in Colombia ed anche a San Andres. Oltre a telefonare e navigare la scheda è inoltre utilizzabile come hotspot personale (vedi modem) per il vostro computer o iPad, noi l’abbiamo fatto e funzionava benissimo.

PRESE ELETTRICHE: sono di quelle con 2 lamelle e perno centrale, di tipo americano, quindi indispensabile l’adattatore.

VISTO: il visto turistico per la Colombia ha una durata di 3 mesi e non comporta nessun costo. Si può fare direttamente all’arrivo ed è richiesto un passaporto con validità di almeno 6 mesi ed anche un biglietto attestante l’uscita dal paese, prima della partenza però per la precisione nelle 72 0re antecedenti è necessario compilare il cosiddetto Check-Mig un modulo che si compila online che da quello che abbiamo capito servirà poi per sveltire le pratiche d’accesso una volta arrivati al controllo passaporti, non serve stamparlo una volta compilato, a noi è stato chiesto al momento dell’imbarco del volo per Bogotà al check in di Air France a Parigi e glielo abbiamo fatto vedere dal cellulare dove lo avevamo precedentemente salvato. Oppure se volete andare sul sicuro vi potete affidare a iVISA sono super professionali ed è veramente comodo, si può fare tutto online ed oltre al visto potrete ottenere anche moduli di dichiarazione sanitaria, documenti dell’ambasciata, foto del passaporto, rinnovi del passaporto, carte turistiche e altri documenti di viaggio, noi lo usiamo spesso e sono veramente affidabili.

FUSO ORARIO: la differenza di fuso orario è di 7 ore in meno rispetto a quello italiano (quando è in vigore l’ora legale)

VACCINI/SALUTE: non sono previste vaccinazioni obbligatorie. La situazione ospedaliera è decente nelle grandi città soprattutto per quanto riguarda le cliniche private un pò meno quando si va sul publico, quindi indispensabile una bella assicurazione che copra tutti gli eventuali costi. Come in tutti i viaggi (soprattutto quando si è con dei bimbi) consigliamo una bella scorta di farmaci sempre a portata di mano (antibiotici, antinfiammatori, creme per punture di meduse e insetti, farmaci per fermare la diarrea ecc…)

RELIGIONE: la religione principale è il cattolicesimo. Vi sono piccole percentuali che si rifanno alle altre grandi religioni monoteiste: i musulmani e gli ebrei, in aggiunta a gruppi di buddisti e taoisti.

TRASPORTI: La Colombia ha una superficie molto vasta e bisogna inoltre tenere anche in considerazione che le strade non sempre sono in ottime condizioni e che i tempi di percorrenza possono rivelarsi lunghi (a volte molto lunghi…) di quanto ci si possa aspettare. Noi nelle grandi città ci siamo spostati prevalentemente in taxi, anche se poi avendo scelto alloggi in posti strategici una volta sistemati la maggior parte delle volte abbiamo girato a piedi, chiamando i taxi solo per farci accompagnare in aeroporto, generalmente chiedendo alle strutture dove alloggiavamo di chiamarli, perché non godono propriamente di una buona reputazione. Se doveste avere la necessità di fermane uno per strada, scegliete sempre quelli gialli, che poi sono quelli ufficiali che devono avere un numero alfa numerico sulle partiere (3 lettere e 3 cifre) ed invece per quanto riguarda gli spostamenti più lunghi abbiamo optato per gli aerei, dove si può contare su diverse compagnie: Avianca e Latam, ma anche le low cost VivaAir e Wingo, che generalmente hanno prezzi contenuti, noi abbiamo fatto tutti e 4 i voli interni con Avianca trovando sul loro sito ottimi prezzi.

VOLI: di solito i migliori prezzi per i voli su Bogotà li applicano le compagnie aeree europee come; Iberia, Air France oppure a volte anche Klm. Noi muovendoci abbastanza presto, in febbraio, siamo riusciti a compare 3 biglietti adulti e 1 child al prezzo di 2.450 euro per tutti e quattro con Air France, che non è poco, ma d’altra parte da dopo il covid i voli intercontinentali sono saliti parecchio e non accennano a scendere, in compenso ci siamo rifatti con i voli interni fatti tutti con Avianca spendono in totale meno di 1000 euro per tutti e 4 i voli.

CIBO: quando si parla di cucina colombiana a noi vengono in mente innanzitutto le arepas, in tutte le loro versioni, si tratta di frittelle rotonde di mais con all’interno formaggio (queso) ma si possono ormai trovare farcite con qualunque cosa, carne (di solito pollo) ed anche nella versione vegetariana…

…stessa cosa per le empanadas che hanno invece la forma a mezzaluna, in pratica piccoli panzerotti, tutti sempre rigorosamente fritti! In Colombia ci è sembrato di capire che friggere sia il loro modo principale di cucinare.

Ed infatti anche quando siamo arrivati sull’isola di San Andres ci siamo praticamente cibati di un bel pesce intero fritto con riso ed insalata per 10 giorni di fila, come questo che vedete in foto, pesce fritto, riso al cocco e patacon!

Quasi tutte le portate infatti sono sempre accompagnate dal riso (arroz) che può essere “blanco” o “de coco” cioè con il cocco e spesso anche da un’insalatina e soprattutto dall’immancabile patacon si tratta in pratica di fette di platano verde appiattite e fritte (capirai!), per chi non lo sapesse il platano non è altro che un tipo di banana che non si mangia cruda bensì solo cucinata, di solito fritta o cotta.

Un’altra cosa che ci è piaciuta molto e che quasi sempre ti portano all’inizio, di default, ogni volta che ti siedi in un ristorante è l’ajiaco, si tratta di un piatto tradizionale in pratica una zuppa a base di pollo e patate aromatizzata con una erba locale chiamata “guasca” volendo la servono anche di pescado (pesce), in definitiva un brodino caldo da bere prima dei pasti, ti pulisce la bocca e ti prepara al vero e proprio pranzo e a noi piaceva molto.

Alfredo, che diciamo di tutta la Trip Family per quanto riguarda il cibo è il più schizzinoso, in mancanza dei classici sandwich di tonno (il suo cibo feticcio quando si viaggia) quest’anno ha optato per la “pechuga de pollo” cioè petto di pollo sempre servito con riso e patacon, ne ha mangiati in abbondanza alternandolo…

…con hamburg e patatine fritte, anche se poi si è reso conto che la carne di manzo non era proprio il massimo e quindi si passava al pesce intero fritto e comunque non solo pesce perché spesso e volentieri soprattutto al mare…

…abbiamo provato anche dei fantastici camarones frites, calamares frites ed anche langostinas frites per non parlare poi…

…del ceviche di pesce fresco, cucinato con pesce o gamberetti (o entrambi), lasciati a marinare nel succo di limone e conditi con cipolla fresca, pomodoro a quadretti, coriandolo e diversi tipi di peperoncino fresco, una delizia!

Oppure di questo fantastico polpo alla griglia, sull’isola di San Andres, complice il fatto di avere trovato di fianco alla casa sulla spiaggia un ristorante eccezionale (come spiegheremo più avanti) è stato forse il luogo dove abbiamo mangiato meglio.

Ed un’altra bella abitudine che abbiamo riscontrato sempre al mare a San Andres è stata quella di iniziare ogni pranzo, anzi di degustare anche durante il pranzo, una bella lemonada fresca (con o senza zucchero) che ti propongono sempre appena ti siedi ad un tavolo.

Ma in Colombia la parte del leone per quanto riguarda il cibo la fa sicuramente la frutta tropicale, mango, papaya, ananas, avocado e una miriade di altri tipi di frutta come la guanabana o il lulo e tantissimi altri a noi sconosciuti, ma che abbiamo assaggiato, la frutta è veramente fantastica…

…e noi tutti i giorni ci sparavamo svariati bicchieri come questo qua, che costavano la modica cifra di 1 o 2 euro, presi dai banchetti per strada che si trovano ovunque…

…in definitiva la cucina colombiana non ci è dispiaciuta affatto, non è molto raffinata e varia ma in compenso è veramente economica, mai abbiamo speso più 22/25 euro per mangiare al ristorante tutti e 4 e per una famiglia in viaggio vuol dire molto, solo sull’isola di San Andres mangiare era pò più caro come tutto il resto d’altra parte.

LINGUA: la lingua principale è lo spagnolo e raramente troverete qualcuno che parla inglese, giusto chi lavora nei grandi alberghi, il papà di Trip Family parla spagnolo abbastanza bene e quindi non c’è stato problema, anche se poi comunque esprimendosi in italiano ci si riesce a farsi capire benissimo, come dicevamo in precedenza i colombiani si sono rilevati essere un popolo veramente aperto, ospitale, allegro e diremmo anche orgoglioso e felice di vedere stranieri interessati a visitare la loro terra. La maggior parte di turisti che abbiamo incrociato erano colombiani o comunque sudamericani, pochissimi italiani o europei e non sappiamo perché ma a noi ci scambiavano sempre per brasiliani!

COSTI: in definitiva un viaggio in Colombia  per una famiglia di 4 persone può avere un costo abbastanza accessibile, come abbiamo detto mangiare (salvo San Andres) comporta una spesa che sia aggira a pasto sui 20 – 25 euro per tutti e quattro, muoversi con i taxi costa poco ed anche i voli interni hanno prezzi che si aggirano sui 60 – 80 euro a tratta per persona, quello che viene ad incidere di più è il volo intercontinentale che purtroppo da dopo il covid non accennano a scendere, ma muovendosi un pò per tempo qualcosina si riesce sempre a trovare.

HOTEL: per quanto riguarda gli alloggi, ce ne sono di tutti i tipi e prezzi e se ci si muove per tempo con Booking si possono trovare offerte veramente allettanti sia per le città che per le isole, nello specifico vi illustreremo in quali hotel siamo andati man mano che andiamo avanti con il racconto del viaggio.

Comunque, tenete sempre a mente che una vacanza di quasi un mese per una famiglia di 4 persone in questo bello, colorato ed accogliente paese (tolto il volo internazionale) viene a costare sicuramente molto meno di 15 giorni in Liguria e secondo noi ne vale assolutamente la pena, per quanto ci riguarda ci siamo totalmente innamorati di queste case colorate, di queste persone sempre sorridenti, per non parlare poi del mare limpido, caldo e circondato da una natura selvaggia e se fosse per noi rifaremmo tutto il viaggio anche domani.

Andiamo quindi a cominciare il racconto di questa nuova avventura. Dopo aver fatto i bagagli, siamo partiti come sempre con solo bagaglio a mano, questi 2 zaini e 2 trolley che vedete in foto, ormai siamo grandi esperti e riusciamo a fare stare tutto in 4 colli da 7 – 10  kg l’uno, per noi è troppo comodo viaggiare così, a maggior ragione in questo viaggio, dove avremmo fatto anche 4 voli interni ed un mucchio di spostamenti.

Siamo partiti con Air France da Bologna e per noi che abitiamo a Reggio Emilia è una grande comodità e dopo 2,5 ore di volo abbiamo fatto scalo a Parigi, un’attesa di 7 ore (che non finivano mai) e ci siamo imbarcati per Bogotà, altre 11 ore scarse di volo ed eravamo a destinazione…

 

B  O  G  O  T  À

Siamo arrivati nella capitale della Bolivia di sera, abbastanza provati, soprattutto dalle 7 ore d’attesa all’aeroporto di Parigi, ci siamo quindi subito fiondati in hotel con un transfer privato che avevamo prenotato all’albergo, abbiamo preferito fare così perché era sera e ancora non sapevamo come muoverci in questa enorme città. Abbiamo alloggiato all’Hotel Muisca per 3 notti e ci siamo trovati veramente bene, un’ottimo rapporto qualità prezzo per una camera quadrupla con colazione, la colazione veniva poi servita sulla terrazza, ma il bello di questo hotel è stata sicuramente la sua posizione…

…si trovava proprio all’inizio del quartiere La Candelaria, un quartiere davvero delizioso perché testimonia il passato coloniale della città e dove si concentrano la maggior parte dei luoghi culturali più importanti.

La Candelaria è infatti costituita da un labirintico intreccio di piccole vie acciottolate in salita o in discesa dove le case sono tutte basse e colorate ed dove si trovano anche le più belle chiese e gli edifici coloniali più importanti, tutti davvero ben conservati, che ospitano musei, hotel, ristoranti, banche e negozi di ogni tipo.

L’hotel si trovava propio in cima ad una di queste vie, quindi bastava scendere camminando per 5 minuti per trovarsi subito nella piazza principale, Plaza Bolivar, una grande piazza dominata dalla statua di Simon Bolivar e da edifici coloniali…

…nonché dalla cattedrale in stile neoclassico, di seguito in video vi mostriamo l’Hotel Muisca che per quello che costa merita veramente:

Bogotà è enorme, una metropoli a ben 2640 metri sul livello del mare, circondata da montagne ancora più alte…

…che sono la cosa che rimane più impressa quando si gira per la città, ha più di 10 milioni di abitanti e a prima vista richiama le classiche città sudamericane fatte di sali e scendi con numerosi sobborghi sovraffollati…

…dove le casette colorate da cartolina della Candelaria convivono con gli alti grattacieli ed i quartieri più pericolosi sono ormai confinati nell’estrema periferia, per questo motivo noi in pratica non siamo mai usciti da questo quartiere si stava troppo bene…

…e ce lo siamo girato tutto a piedi e tra lama, graffiti, venditori ambulanti di ogni cosa e cibo di strada ci siamo totalmente persi tra questi piccole vie acciottolate…

…circondati da questi edifici che sono diventati come enormi tele per i più grandi artisti di street art. E poi ci sono loro, i colombiani, a dare colore ed allegria…

…con i loro banchetti dove vendono cibo di strada (di cui noi andiamo ghiotti), frutta, souvenir, collanine, pietre (la Colombia è il più grande produttore di smeraldi)…

…inoltre il quartiere La Candelaria è il luogo dove la città è nata e si è sviluppata e proprio in questa zona potrete visitare il luogo esatto della fondazione di Bogotà…

…la bellissima Plazoleta del Chorro de Quevedo, che vedete qua in foto deserta (semplicemente perché è mattina presto) basterà infatti venirci verso metà pomeriggio e la troverete invasa da tanti giovani che letteralmente circondano la piccola chiesa Eremita de San Miguel del Príncipe che è affiancata da questo bellissimo albero di Yarumo che ci ha stupito per la sua forma particolare e per il colore argento delle sue foglie.

Non mancano comunque tanti bar e negozi, venditori ambulanti, giocolieri ed intrattenitori di vario tipo. La Plazoleta è un luogo vivo sia di giorno che di sera e gli spettacoli degli artisti di strada richiamano giovani e turisti a tutte le ore…

…poi bastano pochi passi dalla piazza per accedere al celebre Callejón del Embudo, una strada strettissima decorata da numerosi e famosi murales e costellata di locali dove…

…oltre ai classici caffè, potrete provare la chicha“, una delle bevande tipiche colombiane (il cui sapore, e gli effetti, assomigliano vagamente a quelli della birra) di seguito un video per far capire l’atmosfera che si respira:

Noi in questa piazzetta e nei suoi dintorni ci abbia passato un mucchio di tempo soprattutto per via di questi ragazzi che vedete in foto…

…cioè venditori ambulanti di oggetti fatti a mano, pietre, orecchini, collane, anelli, effettivamente molto belli, non la solita paccottiglia cinese che si vede in giro…

…mamma e figlia sono letteralmente impazzite davanti a queste chicche fatte tutte artigianalmente e non si sarebbero mai più mosse da lì ed hanno fatto anche parecchi acquisti…

…ed anche i ragazzi, nonostante l’aspetto e le facce truci erano super simpatici e disponibili, ma la cosa che forse merita di più quando si gira per questa zona si trova dipinta sulle pareti delle case che circondano la piazza e le vie adiacenti…

…si tratta di splendidi murales, disegni e graffiti che riempiono le pareti di interi edifici, come ci siamo poi accorti tutta Bogotà è piena di graffiti ed è per questo che abbiamo deciso di fare un FREE TOUR STREET ART della Candelaria…

…si tratta di un tour che abbiamo prenotato QUI dove una guida che parla sia inglese che spagnolo ci ha portato in giro a piedi alla scoperta dei bellissimi murales del quartiere spiegandone il significato, il tour di per sé è gratis si paga solo alla fine se si è rimasti soddisfatti dell’esperienza.

E noi siamo rimasti più che soddisfatti, all’appuntamento nella  Plazoleta del Chorro de Quevedo alle 10 di mattina si è presentata questa ragazza qui; Yuli che alternando un perfetto inglese con lo spagnolo…

…ci ha accompagnato lungo le stradine limitrofe che vantano splendidi graffiti dai vivaci colori, illustrandoci l’importanza sociale ed anche politica che queste opere hanno avuto nella rinascita culturale della città…

…a Bogotà infatti ci spiegava i graffiti sarebbero vietati, sono però invece regolamentati dal municipio…

…ci raccontava inoltre l’enorme rispetto reciproco che vige tra gli artisti e del grande contributo che hanno dato questa persone alla riqualificazione di interi quartieri che prima erano in balia delle gang…

…siamo stati anche in una galleria di Street Art dove abbiamo avuto modo di approfondire l’importanza e l’evoluzione di questa corrente artistica che tanto spesso viene sottovalutata se non addirittura denigrata…

…insomma è stato un’istruttivo ed affascinante giro che si è concluso dopo due ore e mezzo in un locale degustando un delizioso tè di foglie di coca, naturalmente essendo rimasti totalmente soddisfatti dall’esperienza abbiamo dato a Yuli la giusta cifra che si strameritava che più o meno è stato l’equivalente di 30 euro.

Ma non ci siamo solo limitati a girovagare a caso per il Barrio La Candelaria, abbiamo anche fatto qualche cosa di diciamo un pò più culturale tipo andare a visitare il:

 

M  U  S  E  O    B  O  T  E  R  O

Tra le cose da vedere a Bogotà non può poi mancare il Museo Botero, si trova in una trasversale in salita proprio di fianco alla cattedrale in piazza Simon Bolivar...

….in pieno centro storico ed è stato allestito in uno splendido edificio di epoca coloniale, dove si possono ammirare ben 123 opere dell’artista, oltre alla sua collezione privata..

…composta da dei Matisse, Monet, Dalì e tanti altri, ma la cosa più bella e che per volere dell’artista l’accesso al museo è totalmente gratuito…

…e bisogna dire che nonostante tutti noi conoscessimo i lavori di questo artista, la visione di queste opere dal vero, questi enormi quadri che raffigurano enormi personaggi è stata davvero emozionante…

…e una volta usciti dal museo percorrendo la strada adiacente in discesa ci si trova subito immersi nell’allegro caos di Bogotà:

Con banchetti che vendono proprio di tutto, dalla frutta, alle tele dipinte, al cibo di strada…

…come questa questa signora che vende confezioni di formica culona, e a tal proposito volevamo dire due parole sulle formiche culone.

Come dice il nome sono formiche che hanno un gran culo (inteso come posteriore). Vengono vendute in sacchetti e sono considerate una prelibatezza che accompagna i piatti delle feste e sono una pietanza che i colombiani considerano legata a una tradizione ancestrale e manco a dirlo hanno anche proprietà afrodisiache, sentite come le descrive la tipa:

A noi tutto questo caos ci è piaciuto da matti ed infatti la maggior parte del tempo l’abbiamo passato girovagando a caso per il quartiere…

…assistendo a scene di vita quotidiana vere e genuine e più giravamo più apprezzavamo questa realtà senza filtri, nuda e cruda…

…una realtà che non mente e che da subito ti mostra come stanno le cose ed in fondo è proprio questo il vero motivo per cui ci piace viaggiare…

…immergerci il più possibile nella vita reale del  paese che ci ospita e il Barrio La Candelaria a Bogotà offre sicuramente tutto ciò, essendo il crocevia di tutte le popolazioni e le culture che si trovano in Colombia

…e nel nostro girovagare siamo anche andati a visitare un’altro museo, che secondo noi merita, il:

 

M  U  S  E  O      D  E  L  L ‘ O  R  O

Si tratta di un museo, disposto su tre piani, che custodisce oltre 50.000 reperti di epoca precolombiana, tra i quali anche la preziosa barchetta in oro che rappresenta il mito dell’El Dorado…

…una bellissima collezione di manufatti non solo in oro, tutti di epoca precolombiana fatti dai vari popoli che vivevano tra Colombia, Bolivia ed Ecuador, tutti immancabilmente sterminati dai conquistadores spagnoli…

…oltre al valore dei pezzi è stata anche una bella occasione per spiegare ad Alfredo gli enormi danni che hanno fatto le conquiste da parte degli europei di queste rigogliose e ricche terre…

…una collezione tra l’altro disposta benissimo e dall’enorme fascino e forse perché non c’è lo aspettavamo la visita di questo museo ci è piaciuta tantissimo e consigliamo vivamente di venirci se capiterete da queste parti, tra l’altro l’ingresso costa solo 1 Euro e la domenica è addirittura gratuito, di seguito un piccolo video:

Con questa visita si concludeva la nostra permanenza a Bogotà, ci siamo stati solamente tre notti e due giorni e sappiamo benissimo che ci sarebbero stare molte altre cose da vedere e da fare…

…ma noi abbiamo preferito lasciarci trasportare dal lento ritmo del Barrio La Candelaria assaporando ad ogni passo la vera essenza del Sud America con tutti i suoi contrasti e contraddizioni e sebbene eravamo partiti un pò prevenuti nei confronti di questa città alla fine l’abbiamo lasciata a malincuore ripromettendoci di tornarci sulla via del ritorno, di seguito un piccolo estatto in video di quello che abbiamo fatto il primo giorno:

Abbiamo quindi fatto i pochi bagagli che avevamo e al mattino presto…

…ci siamo fatti venire a prendere dallo stesso van del nostro arrivo e siamo partiti in direzione dell’aeroporto internazionale El Dorado e lungo il tragitto:

Ci siamo resi conto di come veramente tutta Bogotà sia piena di graffiti, praticamente ovunque, guardate qua

Una cosa secondo noi bellissima e che da sola merita la visita di questa città, comunque dopo neanche mezz’ora siamo arrivati in aeroporto e ci siamo imbarcati su un volo Avianca con destinazione Pereira da lì poi avremmo preso un auto per arrivare a:

SALENTO

 

 

 

 

 

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