Viaggiamo con i nostri figli da quando hanno un mese di vita e secondo noi, più piccoli sono, più è facile viaggiare con loro.
Di seguito una nostra lista di consigli e dritte per viaggiare con i bimbi (a cura della mamma fotografa che non è italiana, quindi perdonate eventuali errori di scrittura…)
E L A S T I C I T A’
Cercare se possibile di prendere i voli intercontinentali con partenza alla sera o di notte, così da non sfasare troppo il ritmo veglia/sonno e per quanto riguarda il jet-lag all’arrivo, per nostra esperienza diretta i bimbi lo sopportano molto meglio di noi adulti.
Ricordarsi sempre che la vita è piena di imprevisti, nei viaggi ancora di più, siate pronti ad essere elastici.
Se a casa non si mangiano le caramelle, in viaggio ne ho sempre qualcuna in borsa per le emergenze.
Se a casa il telefono della mamma non si tocca, per i viaggi carico sempre sul l’iPhone cartoni animati per il più piccolo e la grande tira fuori il suo iPad che gli è stato regalato per un viaggio con una compagnia aerea che non aveva film da vedere a disposizione ( eh si, esistono)..
Se a casa seguiamo un’alimentazione sana ed equilibrata (nei limiti del possibile), in viaggio tutto è permesso, basta che mangino qualcosa.
Se a casa i nuovi giochi arrivano solo per le occasioni, il viaggio è uno buona occasione per un gioco nuovo.
Se a casa abbiamo già spannolinato il piccolo, su un volo intercontinentale per evitare incidenti è meglio continuare ad usare i pannolini mutande ( pull-up).
Si fa di tutto per rimanere tranquilli e sani di mente, ed ogni stratagemma è buono, quindi elasticità è la parola chiave anche per le mamme un po’ rigide come me
L E S S IS M O R E
Cioè il minimo indispensabile. Dopo il viaggio a Los Roques dove si doveva portare solo bagaglio a mano e la mia borsa con la macchina fotografica è già un bagaglio a mano, abbiamo dovuto fare stare tutto l’occorrente per 10 giorni per tre persone in un unico trolley a mano, ci siamo riusciti e dopo questa esperienza siamo diventati ogni anno sempre più esperti nel fare le valigie sempre più essenziali.
Ogni cosa prima di metterla nella valigia ci penso 3 volte se mi serve per davvero o se la sto portando solo perché “non-si-sa-mai”, se è per questo ultimo motivo, la lascio a casa.
Idem per i medicinali, i cerotti li trovi ovunque, il paracetamolo idem e per l’antibiotico bisogna fare sempre prima l’antibiogramma quindi non posso portarlo perché “non-si-sa-mai”… l’unica cosa che portiamo sempre sono i fermenti visto che li vende il papà erborista, ma di solito poi tornano a casa integri, portiamo invece sempre il disinfettante per le mani e le salviette per disinfettare tutto (bagni,mani,cose varie, ma senza diventare troppo maniaci però).
Amiamo andare quasi sempre in paesi caldi, quindi di vestiti ce ne servono sempre pochi (in oriente poi usufruiamo molto spesso del servizio lavanderia che ti offrono ovunque a costi irrisori, dove ti lavano e stirano i vestiti in maniera perfetta!…e per noi mamme è il massimo!).
Una cosa da non dimenticare assolutamente è l’aria condizionata (che a volte fa più danni di un freddo inverno) sopratutto in aereo, quindi sfruttare le coperte che ti danno, oppure i parei come scialle o la fascia portabebè come copertina/scialle/pashmina.
Nella valigia della Trip Family non mancano mai i parei, diciamo che la mamma è un pò fissata con i parei e li usa per ogni occasione, sia come portabebè per portare Alfredo quando questo decide di non camminare oppure come gonna o come lenzuolo se lui crolla in un sonno profondo in spiaggia, altre volte come asciugamano e anche come coprispalle se qualcuno ha freddo.
Alcuni li abbiamo comprati a Bali, sono in cotone molto resistenti, altri sintetici e piu leggeri e poi ci sono quelli indiani, tanto morbidi e leggerissimi in un cotone molto soffice… In ogni viaggio la mamma ne compra almeno uno nuovo, se non due.
B A B Y W E A R I N G
Che significa portare i bimbi nella fascia. Per viaggiare bene con i bambini direi che il modo migliore, anzi l’unico è diventare mamma e papà canguri ed imparare a portare i proprio cuccioli adosso.
Oltre ai numerevoli benefici fisici e psichici, il portare è fondamentale per viaggiare comodi.
Come ho già menzionato più volte, più piccoli sono i bambini, più è facile viaggiare con loro. Fino a circa 5 mesi infatti non si muovono e stanno belli comodi in fascia. All’interno della fascia vivono il viaggio in modo tranquillo e sicuro, possono sempre nascondersi nel petto della mamma e se ne hanno voglia curiosare il mondo intorno sentendo sempre il battito del cuore materno che li rassicura.
Facendo così tutti gli stimoli che ricevono dall’ambiente esterno arrivano in un modo dolce e sereno.
Verso i 7 mesi iniziano a voler scoprire il mondo e finché non camminano (secondo la nostra esperienza) è il momento peggiore per fare il primo viaggio.
Se siete già dei viaggiatori esperti, scegliete un viaggio il meno itinerante possibile con spiagge vicine e ombreggiate, cosi da stressarvi il meno possibile e lasciare al piccolo esploratore l’opportunità di esplorare a gattoni in pace.
Esplorare stanca e in spiaggia con il passeggino è impossibile girare, cosi viene di nuovo in aiuto il babywearing, io con un supporto adatto, sono sempre riuscita a cullare e a far addormentare i miei figli, per poi appoggiarli o sulla sabbia o su una sdraio al ombra, sempre lasciandoli dentro alla fascia, cosi gli rimane addosso l’odore della mamma e dormono più tranquilli.
Visto che fino a circa 5 mesi si consiglia di usare la fascia lunga, questa diventa poi nei viaggi un mezzo utilissimo. Una fascia lunga può fare da fasciatoio, da materassino o da copertina.
In tantissimi paesi non si usano i passeggini e i marciapiedi sono quasi inesistenti, ugualmente non si può girare per la spiaggia con il passeggino. Inoltre l’imbarco sull’ aereo è molto più comodo e veloce con il bimbo messo nella fascia (o marsupio ergonomico).
Abbiamo fatto 4 giorni a Roma con un esploratore che non camminava, alternando, le spalle di papà, passeggino e un meitai… giusto per cambiare, quando si stufava.
Visto che in Messico siamo capitati in un albergo che aveva la spiaggia senza ombrelloni e senza ombra e avendo un bimbo di 3 mesi, gli facevamo fare tutti i sonnellini in albergo, il viaggio successivo in Indonesia ho quindi voluto portare a tutti i costi il passeggino che però poi alla fine ci è servito giusto per portare la valigia dalla barca in albergo.
Alle isole Gili le strade erano fatte di sabbia, andavamo a piedi nudi in spiaggia,il passeggino era improponibile.
A Bali non c’erano i marciapiedi e giravamo spesso in macchina con la guida, senza il marsupio non so come avrei fatto, di sicuro mi complicavo molto la vacanza, invece cosi era tutto molto semplice e veloce.
P A Z I E N Z A
La pazienza è la dote che tutti i genitori vorrebbero avere in abbondanza, quindi, quando quello di 2 anni si sdraia per terra in aeroporto, portare pazienza (tanto hai le salviette disinfettanti nella borsa), invece quando quella di 9 si siede con tutti i suoi 30 kg sulla valigia e non sei sicura se dentro c’è qualcosa che si può rompere o schiacciare (…portare molta pazienza…)
Oppure quando ci sono troppe emergenze da caramelle e cartoni animati e quindi hai i due figli stanchi e drogati di zuccheri… ecco hai bisogno di molta pazienza. Molta più del solito.
Ecco questi sono i consigli principali che mi vengono in mente, sicuramente c’è qualcos’altro che ora non mi sovviene e che magari aggiungerò più avanti…e voi siete pronti a partire?
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